Nel basket si chiama buzzer beater. Ovvero il tiro che risolve la partita all'ultimo secondo. E' quello che ha subito, incredibilmente, la Nc Civitavecchia nel recupero di serie A2, valevole anche come scontro diretto sulla strada per la salvezza. Al PalaGalli il match contro l'Acquachiara è terminato sul 9-9, con un finale nerissimo per i civitavecchiesi. Ma partiamo dal principio. La gara è stata comandata, per tre tempi e mezzo, da Romiti e compagni, sempre in vantaggio e sempre superiori nel gioco.

Ma come ha fatto, allora, la Nc a farsi rimontare ed a non vincere questa partita? Questa risposta purtroppo non la possiamo dare. Pronti, via, il Civitavecchia nel primo tempo dimostra subito il suo valore, in un PalaGalli che magari non ha visto le presenze delle partite playoff di qualche anno fa, ma che ha visto il calore e l'attaccamento in un crocevia della stagione. Capitan Romiti si dimostra subito implacabile. Sono sue le due reti con cui il Civitavecchia va al riposo avanti per 2-0.

Nel secondo tempo lo spartito è sempre quello, anche se i napoletani riescono a rimanere un po' in scia accorciando le distanze per due volte. Pagliarini confeziona il 3-1 con un bel tiro all'ultimo secondo di possesso, Minisini e una palombella di Silvestri fanno emozionare il pubblico per il 5-2 con cui si va al cambio di metà vasca.

I rossocelesti sembrano più in palla, davanti Romiti crea gioco e spazi per i compagni di squadra, dietro la difesa si supera più volte, con Serrentino tra i pali, che respinge gli assalti acquachiarini. Romiti di rabbia e di forza fa 6-2, poi doppio gol napoletano con il 6-4. Qualche nube su viale Lazio, ma Pagliarini e ancora Romiti, alla fine autore di una doppietta, calibrano il confronto sull'8-4 all'ultimo riposo.

Nei primi quattro minuti dell'ultimo tempo non si ha mai la sensazione di un rientro delle calottine scure: il Civitavecchia gioca sempre al limite dei trenta secondi, mentre i campani sbagliano diverse palle e sembrano non poter reggere fino alla sirena finale. Ma qui subentra qualcosa. Un qualcosa che si era già visto al Foro Italico, quando il Civitavecchia era avanti di quattro reti e poi è stato rimontato dall'Olympic Roma. Nel giro di un minuto segnano Rocchino e Musacchio. Qualche fantasma inizia ad intravedersi. Di Bella si inventa un gol di quelli che non piacciono agli allenatori, invece di tenere palla, tira sul secondo palo ed è 9-6. Due minuti alla fine, sembra fatta.

Sembra, ma non è. L'Acquachiara ha preso consapevolezza dei propri mezzi, mentre la gara diventa anche un pochino nervosa, con gli arbitri che mandano a vestire Urbani e Marinkovic per reciproche scorrettezze. Rocchino e Aiello portano gli ospiti a -1, ma ci sono 28 secondi da giocare, sembra solo il preludio frizzante alla festa. Il Civitavecchia, però, perde palla e mancano cinque secondi. Fasano chiama timeout e manda avanti anche il portiere Alvino, creando l'uomo in più. Così Fabio Angelone resta solo dai sette metri, avanza, nessuno lo contrasta, tira un fendente che Serrentino non può respingere. Incredibile pareggio sul filo di lana. I napoletani balzano sull'acqua, nel gelo del PalaGalli.

C'è qualche protesta per alcune situazioni arbitrali, ma, onestamente, quando ti fai recuperare quattro gol in pochi minuti, quando giochi in casa, devi portare a casa la salvezza e dimostrare chi sei, c'è solo da fare autocritica. E' un finale che sposta sicuramente gli equilibri nella lotta salvezza. Ma non è mica finita: il Civitavecchia deve far vedere che questo colpo inferto dall'Acquachiara non ha lasciato scorie, già da sabato contro la Muri Antichi. Sicuramente il quadro si complico, ma la Nc non ha tempo per abbassare la testa. Rimangono sempre tre i punti di vantaggio in classifica nei confronti dell'Acquachiara, ma, per quanto visto in vasca, ci aspettavamo altro.