LADISPOLI -Ha visto le foto sul telefono della figlia con il fidanzatino, relazione della quale la sua compagna e madre della bambina lo aveva tenuto all'oscuro temendone la sua relazione violenta, e così ha picchiato la moglie. A dare l'allarme è stata proprio la donna che ha subito denunciato l'accaduto ai Carabinieri della stazione di Ladispoli. Per lui, Emanuele Orefice, 33 anni, sono così scattate le manette. La donna avrebbe inoltre raccontato che la furia dell’uomo sarebbe stata tale da spingerla a meditare il suicidio, senza però trovare il coraggio di gettarsi nel vuoto proprio in ragione delle bambine.

L'INTERROGATORIO DI GARANZIA. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Emanuele Orefice, il 33enne di Ladispoli, arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri. Il suo legale, l’avvocato Carmelo A. Pirrone, ha chiesto i domiciliari con Orefice che avrebbe dato il consenso anche all’utilizzo del braccialetto elettronico. Ora si attende la decisione da parte della magistratura, se accettare o meno la richiesta fatta dal legale.

Solo pochi mesi fa Orefice era stato condannato a 3 anni per lesioni gravi aggravate da futili motivi, per i fatti accaduti un anno e mezzo fa in piazza Rossellini, con la vittima, un 30enne, che perse l’uso dell’occhio destro.