CIVITAVECCHIA - La Regione Lazio, così come anticipato nei giorni scorsi, ha confermato il parere favorevole all'impianto di biometano che la società Ambyenta Lazio vorrebbe realizzare in località Monna Felicita, a Civitavecchia. La conferenza dei servizi che si è chiusa in tarda mattinata ha certificato, di fatto, uno strappo tra le istituzioni: da un lato Comune, Asl Rm4 e Soprintendenza, che hanno ribadito la netta contrarietà da parte del territorio tutto, al progetto da 120mila tonnellate annue di rifiuti, alla luce anche e soprattutto delle risultanze dello studio epidemiologico condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale.
Dall'altro la Regione che, nonostante tutto, ha espresso la propria approvazione all'impianto.
Con il Sindaco che, nell'esprimere il suo diniego, si sarebbe appellato anche al Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 ai sensi dell’art. 216, nella sua qualità di Ufficiale Sanitario e nell’interesse della salute pubblica.

«Ho fatto mettere a verbale», dichiara il sindaco Tedesco, «la nostra assoluta contrarietà avvalendomi di tutti i poteri che la legge mi offre a tutela dell’ambiente e della salute dei miei concittadini. La Conferenza dei servizi si è svolta in un clima surreale e ne scaturisce un provvedimento sicuramente pregiudizievole per la nostra città e per il nostro territorio. Ancora una volta la Regione, che attraverso i suoi rappresentanti tanto parla di ambiente e salute, si è dimostrata in netta contrapposizione con il territorio e con le sue esigenze che puntualmente abbiamo posto all’attenzione della Conferenza dei servizi. Ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi a nostra disposizione presso le sedi competenti affinché questo scempio non trovi attuazione. Ringrazio le associazioni ambientaliste che, uniche, sono fattivamente intervenute, e prendo atto che la politica, quella solo ed esclusivamente parlata e che governa la Regione, non ha offerto alcun valido apporto se non semplici parole prive di contenuti sostanziali».«Ho sostenuto il sindaco con orgoglio» ha detto il vicesindaco Manuel Magliani, assessore all’Ambiente, «nella scelta di invocare l’art. 216 del Regio Decreto del ’34, non per accettare una servitù ma per vietarla, riscontrando con rammarico di non aver avuto alcun tipo di sostegno da parte di chi ha qualificata rappresentanza del territorio sia in Comune e sia presso la Regione Lazio. Questo progetto va avanti da un anno e non c’è stata alcuna iniziativa da parte dell’opposizione locale (che è maggioranza in Regione), per scongiurarne l’approvazione. Si va avanti con decisione per porre rimedio ad una decisione scellerata che vuole trasformare questo territorio in una pattumiera».

La nota aggiuntiva al parere del sindaco Tedesco messa a verbale alla Conferenza dei servizi
«Il Sindaco di Civitavecchia, preso atto del parere motivato non favorevole espresso più volte dal Comune di Civitavecchia, attraverso il Rappresentante unico dell’amministrazione qui presente e che conferma e si associa, e versato in atti, del parere non favorevole dei Comuni limitrofi, del parere non favorevole della Sovrintendenza anche così come integrato oggi, conferma il parere assolutamente non favorevole del Comune di Civitavecchia. Tenuto conto altresì del parere negativo espresso in data 24 gennaio 2022 agli atti della Conferenza dei Servizi dal Dipartimento di prevenzione della ASL RM 4, ribadito in data 25 gennaio 2022 nel corso della precedente Conferenza dei servizi, parere che si fonda sulle risultanze dello studio epidemiologico condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio e che qui deve intendersi riportato e integralmente trascritto, ritenute insuperabili le criticità complessivamente prospettate dal parere stesso, ritenuto applicabile alla fattispecie in esame il Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 ai sensi dell’art. 216, nella sua qualità di Ufficiale Sanitario e nell’interesse della salute pubblica ritiene necessario vietare l’attivazione dell’impianto e in tal senso esprime formalmente il suo divieto, anche ad integrazione del parere dal rappresentante unico prot. 93343 del 25 novembre 2021».