LORENZO LEONCINI

Con lo stop ai campionati (serie A esclusa) imposto fino al 6 febbraio dalla Federazione Italiana Pallavolo cambia la strategia organizzativa delle squadre impegnate nei tornei sospesi, rimodulando tempi e tipologia d’allenamento e magari recuperando anche qualche atleta.
Resta comunque una certa preoccupazione sull’impatto che l’evolversi dell’emergenza sanitaria potrà avere sul contesto sportivo.
A pochi giorni della sospensione Marina Pergolesi, presidente dell’Asp Civitavecchia, ha commentato la situazione: «Ad inizio anno sono stati previsti dei calendari e dei campionati più concentrati per tamponare la situazione che poi si è verificata. Ci sono quindi tutti i presupposti per definire e finire i campionati federali. Il vero problema sono i campionati giovanili che rischiano seriamente di slittare troppo avanti e di arrivare in concomitanza con impegni delle nazionali giovanili. Nel frattempo tutti ad allenarsi con buona lena». Il presidente della compagine pallavolistica civitavecchiese vuole comunque vedere il bicchiere mezzo pieno: «Penso che il prolungamento dello stop ai campionati possa essere più un’opportunità che una minaccia. Sicuramente alla Margutta CivitaLad può far bene vista la “coperta corta” della squadra. Per l’Etruria Volley, con una rosa composta prevalentemente da ragazzi che vanno a scuola, l’emergenza è ancora più evidente quindi ben venga la sosta. Sperando però che sia l’ultima e che si torni nei palazzetti».
L’equilibrio e la diplomazia regnano sovrane nei discorsi di un dirigente vissuto come il presidente Pergolesi, anche se la chiosa finale mostra che si resta giocatori anche lontano dai campi.
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