CIVITAVECCHIA - "Siamo assolutamente consapevoli del ruolo e della funzione che svolgono i centri sociali polivalenti: l’obiettivo comune di amministrazione, uffici e presidenti dei centri è riaprire in sicurezza". È quanto assicurato dall'assessore ai Servizi Sociali Cinzia Napoli, in merito alla chiusura prolungata dei tre centri sociali per anziani cittadini, all'inizio a causa della pandemia e del lockdown, poi in attesa dei vaccini e oggi ancora per i contagi e le normative stringenti a cui comunque ci si deve adeguare.

Un problema, dal punto di vista sociale, aggregativo, psicologico e culturale per chi, in quelle strutture, era abituato a trascorrere il proprio tempo, scambiando delle chiacchiere con altri anziani, giocando, prendendo parte a corsi e lezioni di ogni tipo, dandosi da fare e mettendosi anche a disposizione degli altri. Perché il ruolo di un centro sociale polivalente è proprio questo: rappresentare punto di riferimento per chi magari non ha una famiglia, oppure ce l’ha lontana, o semplicemente ha tante ore della giornata libere e vorrebbe trascorrerle in compagnia. Un posto per combattere la solitudine e curare il benessere psico-fisico. La Regione Lazio ha approvato infatti, lo scorso anno, delle nuove linee guida, introducendo un rinnovato modello di governance che trasforma i centri sociali in Aps (associazione di promozione sociale), col fine di rendere la gestione di tali strutture più pratica ed efficiente. Bisogna quindi allinearsi, con le strutture che non possono più essere gestite come in passato. Nel frattempo è stato quindi avviato il processo di adeguamento dei centri anziani alla normativa regionale. Per la riapertura però serve anche e soprattutto garantire il rispetto delle normative anti-Covid.

«C’è forte interesse affinché si arrivi presto a riaprire i centri - ha aggiunto l’assessore Napoli - per questo già da tempo abbiamo organizzato incontri e riunioni, oltre ad aver prodotto e verificato una copiosa documentazione. Ho svolto personalmente dei sopralluogo con i Lavori Pubblici per capire quelle che erano le criticità ed iniziare ad intervenire per metterci in regola, dando così un forte segnale di interesse non solo politico. Ma mancano ancora dei documenti senza i quali non si può riaprire. Abbiamo incontrato i tre presidenti, accelerato su lavori di ristrutturazione, ci siamo messi a disposizione per cercare di capire in che modo e con che termini poter tornare a garantire un servizio fondamentale per questa fascia di popolazione che oggi ha veramente bisogno - ha concluso - di luoghi simili».