S. MARINELLA - Neppure il lockdown e la neve hanno bloccato un gruppo di volontari della Protezione civile e di alcune associazioni che hanno portato aiuti alle popolazioni terremotate di Illica e Accumuli perché per loro, la solidarietà verso i residenti delle casette del cratere reatino, non si ferma davanti a niente. E così, il Centro Studi Raido, l’associazione culturale Passo dopo passo, il Centro Studi Aurhelio, con il supporto della Protezione Civile e del Nucleo Sommozzatori di Santa Marinella, hanno consegnato dei buoni spesa ad altrettanti nuclei familiari in difficoltà, residenti nelle frazioni di Accumoli. L’iniziativa, realizzata con il supporto del Comitato Illica Vive, si è svolta ieri l’altro con la consegna dei buoni all’emporio di Fabiola Poggi presso il Coc di Accomuli. “Il nostro impegno per il Comitato Illica Vive e il popolo Sae di Accumoli- ha spiegato un delegato delle associazioni - va avanti da cinque anni e a questa iniziativa ne seguiranno altre. Abbiamo raccolto questi fondi attraverso eventi svolti durante l'autunno, allo scopo preciso di organizzare una donazione in favore delle famiglie di questo territorio. Noi continueremo ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, fino a quando queste persone non saranno tornate nelle loro case, case di pietra e non di cartongesso. Pretendiamo la massima priorità da parte del governo”. “Questo - ha osservato Sabrina Fantauzzi, fondatrice del Comitato Illica Vive - è il quinto inverno in queste condizioni. Alla tragedia del sisma e della vita nelle Sae si è aggiunta la pandemia e il lockdown che hanno azzerato quel poco di vita comunitaria che resisteva. Queste persone stanno vivendo un inferno di ghiaccio abbandonati dalle istituzioni con un inverno che quest’anno è più rigido del solito. La telefonia mobile continua a non funzionare, le caldaie si bloccano, la neve si accumula sui tetti delle casette col il rischio che collassino, il freddo polare entra nelle case più adatte a un villaggio balneare che alle temperature di montagna”.