CIVITAVECCHIA - Non c'è pace per gli istituti superiori che, secondo l'ultimo decreto emanato dal Governo, continueranno la didattica in distanza domani e venerdì, per poi passare alla presenza lunedì, ma al 50%, andando di fatto a spostare i problemi di qualche giorno. Di questo 50%, il 60%, entrerà alle 8 e il 40% alle 10. Resta il problema dei trasporti, ancora non adeguati alle nuove esigenze.

«Se non sarà garantito il servizio, dovremo chiedere all’Ufficio scolastico regionale una deroga - ha aggiunto la dirigente scolastica del liceo Galilei e dell’IIS Via dell’Immacolata 47 Maria Zeno - seguiamo le direttive ma era chiaro che lo scaglionamento degli ingressi, al momento tassativo, avrebbe comportato altri problemi. Stiamo a vedere cosa avverrà anche visto l’aumento dei contagi. Ma certamente sarebbe utile tornare in presenza a problematicità risolte ed avendo la possibilità di restarci a lungo. Confidiamo in risoluzioni o che almeno ci sia una osservazione dei dati di realtà».

Per il dirigente del Marconi, Nicola Guzzone, il mondo scolastico è stato completamente bypassato rispetto alle decisioni da prendere. «Oggi la parola d’ordine per tutti noi è resilienza - ha spiegato - non è semplice affrontare questa situazione; e oggi ribadisco il mio ringraziamento ai docenti, agli alunni a tutti i collaboratori senza i quali non ce l’avremmo fatta. Il grande problema oggi è rappresentato dall'ingresso alle 10; ne abbiamo parlato anche a fine anno con il Sindaco, nel corso di una riunione con tutti i dirigenti. Certo, stiamo entrando nei mesi freddi, quelli caratterizzati ogni anno dalle influenze stagionali, e questo preoccupa».

«Per ora l’unica cosa certa è la didattica a distanza domani e venerdì - ha sottolineato la dirigente dell’IIS Viale Adige Stefania Tinti - purtroppo la situazione è molto vaga e abbiamo riscontrato una mancanza di rispetto per il lavoro: slittare il rientro di qualche giorno, invertire le percentuali, non è cosa da poco: c’è un mondo che si muove dietro. Dall’inizio dell’anno abbiamo cambiato organizzazione per dieci volte; i nostri ragazzi sono fin troppo comprensivi. Stiamo lavorando tanto, va bene tutto, ma programmato e con certezze».

Per la dirigente del IIS Calamatta Giovannina Corvaia «siamo in un 2020 bis - ha spiegato - quello che abbiamo messo in campo è un lavoro complesso e gravoso; lo facciamo senza troppi margini di manovra per garantire la salute e l’ingresso in sicurezza per studenti e personale. Siamo perennemente in contatto con il presidente del consiglio di istituto, i rappresentanti di classe, famiglie e alunni. È difficile far quadrare ancora l’orario, pensiamo anche ad una possibile apertura il sabato, ma questo comporterà problemi sul fronte del personale, soprattutto non docente. Cerchiamo di lavorare al meglio per uno scuola sicura».