Trasparenza delle acque, stato di salute delle colture, siccità e rischio incendio, inquinamento atmosferico: l’Agenzia spaziale italiana (Asi) presenta nuove immagini provenienti dal satellite Prisma, in grado di far luce sullo stato di salute del nostro Pianeta e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. Grazie al sensore iperspettrale, primo del suo tipo mai lanciato in Europa e realizzato da Leonardo, Prisma ha catturato immagini in Italia, Perù e Iraq. Gestita dal Centro Spaziale del Fucino, questa fase permette il collaudo del satellite e della sua strumentazione attraverso test in orbita, fino a rendere il sistema pienamente operativo e i suoi dati disponibili alla comunità scientifica. 

Le immagini sono quindi state ricevute dal Centro Spaziale di Matera, dove un team specializzato di Asi, Leonardo, Planetek, Telespazio/e-Geos e Ohb Italia le ha processate con il supporto di scienziati di Irea/Cnr e Università degli studi di Milano, Bicocca. Lanciato in orbita il 22 marzo, Prisma è il primo sistema di osservazione della Terra europeo dotato di un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di effettuare dallo spazio un’analisi chimico-fisica delle aree sotto osservazione. 

La prima immagine ritrae il Trasimeno, quarto lago italiano per estensione, un bacino naturale di 128 km2. Le sue risorse idriche sono fondamentali per il turismo, l’agricoltura e la pesca. In meno di 2 secondi, Prisma ha misurato la torbidità in ogni punto del lago, rilevando le acque più limpide e le colonie di alghe. 

In Perù, Prisma ha rilevato il contenuto di acqua nelle colture, distinguendo i campi ben irrigati da quelli affetti da siccità. L’agricoltura sostenibile è una grande sfida per l’umanità: puntando su ‘fame zero’ e ‘produzione e consumo sostenibili’, come indicato dagli Sdg delle Nazioni Unite, Prisma consente un monitoraggio della scarsità d’acqua nella vegetazione, offrendo nuovi strumenti all’agricoltura di precisione. 

Non solo: il monitoraggio dell’acqua da parte di Prisma, applicato alle foreste, può fornire un segnale precursore del rischio incendio. Ogni anno si verificano circa 65.000 incendi in Europa, l’85% dei quali avviene nell’area del Mediterraneo. La terza immagine mostra, infatti, un esempio in cui la tecnologia più avanzata può essere utilizzata per salvare vite umane e animali, proteggere la biodiversità e il suolo dai rischi idrogeologici causati dai fuochi. A Castel Fusano (Roma), un’area naturalistica messa a rischio da frequenti incendi, Prisma ha condotto due analisi: lo stato della vegetazione, valutando il contenuto di clorofilla nelle piante, e il contenuto d’acqua nelle varie parti del parco, individuando le aree più secche e quindi maggiormente a rischio. 

Anche gli incendi di gas connessi all’estrazione petrolifera a Bassora (Iraq) sono stati ripresi da Prisma. Oltre alla capacità di determinare con precisione l’estensione dell’incendio, la tecnologia iperspettrale permette di riconoscere le sostanze chimiche generate dalla combustione: anidride carbonica (CO2) e altri idrocarburi hanno la loro impronta digitale iperspettrale e Prisma riesce a misurarla caratterizzando l’inquinamento atmosferico.