TARQUINIA – La Maretour, società che gestisce il campeggio dell’Università Agraria Riviera degli Etruschi, è stata dichiarata fallita. 

Il tribunale di Civitavecchia venerdì ha emesso la sentenza accogliendo l’istanza presentata dall’Università Agraria per un debito che, stando al dispositivo,  ammonterebbe a meno di 200mila euro. 

La sentenza rimette ora tutto in discussione, diffondendo grande preoccupazione tra i campeggiatori che ora non sanno cosa aspettarsi: alcuni hanno infatti già pagato la stagione, altri hanno invece installato le costruzioni mobili nell’area, altri ancora hanno versato acconti.

Subito al lavoro i componenti della società a responsabilità limitata assistiti dall’avvocato Norberto Ventolini. 

Il legale sta valutando la possibilità di ricorrere contro la mancata ammissione al concordato fallimentare e contro la stessa dichiarazione di fallimento, puntando soprattutto a limitare i danni nell’immediato, chiedendo  al curatore fallimentare che si faccia promotore della richiesta di ‘’esercizio provvisorio’’ proprio per poter effettuare con regolarità l’apertura del campeggio per questa stagione ormai alle porte. 

Difficile ricostruire la storia dei rapporti tra l’Università Agraria, proprietaria del campeggio situato in località Spinicci, e la Maretour che acquisì la gestione della grande struttura  in cambio di un canone annuo di 150mila euro, dei quali, secondo la Maretour, la società sarebbe rimasta indietro di un solo anno di canone.  Dalla sentenza di fallimento emergerebbe un debito di meno di 200mila euro ma secondo la Maretour la questione non si può ridurre ad un dare ed avere: ci sono in piedi una serie di contenziosi pendenti  che andrebbero chiariti. 

La Materour nel 2015 infatti ha scoperto che la struttura era quasi completamente inagibile e ci volevano circa 400mila euro per rimettere a posto il campeggio, quindi la società ha chiesto al giudice di rideterminare il canone annuo alla luce di quelle nuove situazioni. Se il giudice darà ragione alla società per quanto riguarda  gli anni 2015, 2016, 2017  e 2018 per i quali la Maretour ha chiesto di pagare la metà della somma annua prevista si verrebbe a determinare una situazione opposta, con l’Agraria che al contrario dovrebbe dare  dei soldi al gestore, poiché per gli anni 2014, 2015, 2016 i canoni risulterebbero pagati e la società risulterebbe inadempiente di un solo anno.  Negli ultimi quattro anni la Maretour avrebbe eseguito interventi importanti a proprie spese, come per esempio l’espianto di centinaia di piante della pineta attaccate da una malattia, e altre migliorie varie per la messa a norma, senza mai ottenere dall’ente proprietario alcun tipo di rimborso. In vista della Pasqua, la Maretour avrebbe anche già eseguito una serie di lavori, per prepararsi ai primi afflussi turistici, rivendicando in tal senso anche tali investimenti. Si attende ora l’arrivo del curatore fallimentare, previsto per oggi, che dovrebbe mettere gli eventuali sigilli all’area. 

L’auspicio della Maretour è che proprio il curatore fallimentare facendosi promotore dell’esercizio provvisorio ritenuto più che opportuno necessario a tutela degli interessi dei clienti che hanno versato l’acconto e per permettere di sanare la situazione debitoria. 

L’avvocato della Maretour si è pertanto messo a disposizione dei campeggiatori per tutelare i loro interessi e recuperare i soldi versati come acconto. 

Nella giornata di oggi si capirà qualcosa di più, certo è che la questione appare complicata. “Leggendo la sentenza – afferma l’avvocato Ventolini - ci sono ampi margini per un’impugnazione che la Maretour si riserva di fare. In quelle sentenze ci sono grossi buchi”.