CIVITAVECCHIA - «Da sempre abbiamo richiesto dei confronti serrati per superare delle criticità che poi possono sfociare in problemi, anche per la raccolta differenziata si è verificata la stessa cosa. Anche se reputiamo l’iniziativa lodevole, ribadiamo che tutto doveva essere oggetto di concertazione con la categoria, ma di questo sembra non interessarsi nessuno e ci troviamo sempre a rincorrere le leggerezza altrui».



È il commento del presidente della Confcommercio Civitavecchia Graziano Luciani che arriva all’indomani dell’ordinanza (la 126) del Comune che va a disciplinare il settore delle utenze non domestiche sulla raccolta porta a porta. Sostanzialmente si obbligano i commercianti a tenere i bidoni carrellati all’interno dei propri negozi, nel caso non ci fosse sufficiente spazio il titolare dovrà comunicarlo al Comune e poi acquistare le gabbie «per mitigare l’impatto visivo - si legge nell’ordinanza - dei contenitori, scelto dai modelli», indicati da Palazzo del Pincio, manufatto che dovrà essere «fornito a titolo gratuito all’amministrazione comunale».



Un’ordinanza che, nonostante le difese a spada tratta sui social dei penta-ultras, sembra l’ennesimo schiaffo ad una categoria che non ha mai chiesto molto altro se non essere quantomeno ascoltata, vedi Fiumaretta o Mercato.