TARQUINIA - Il Partito democratico, circolo di Tarquinia, esprime la propria preoccupazione per la situazione critica in cui versa la piscina comunale. «E’ appena il caso di ricordare - affermano dal Pd - che dopo anni di promesse e tentativi andati a vuoto, l’amministrazione di centro sinistra guidata dal Partito Democratico, è riuscita a dare alla cittadinanza una piscina comunale la cui gestione, fu affidata per mezzo di una gara pubblica a una ditta che l’ha gestita in modo da assicurarne il regolare funzionamento. Dopo il cambio di amministrazione la situazione si è deteriorata al punto da arrivare alla chiusura della struttura che, realizzata con i soldi dei contribuenti, appartiene a tutti i cittadini».  «Il commissario straordinario, - affermano dal Pd - ha indetto una gara senza esito poiché le due ditte partecipanti, sembra che non abbiano conseguito, per motivi diversi, alcuna aggiudicazione. Non si sa se ora si procederà a ripetizione della gara o a una complessa negoziazione diretta.  Non si capisce in che tempi e se, la piscina comunale tornerà ad accogliere gli utenti.  In questa situazione incerta e caotica, noi abbiamo una sola certezza. Se torneremo al governo della città, così come siamo stati in grado di costruirla, la piscina, saremo in grado di farla funzionare di nuovo».

Rincara la dose l’ex assessore allo sport Sandro Celli: «La chiusura della piscina comunale - scrive in post su Facebook -  è un fatto gravissimo che priva i cittadini di un servizio e di una struttura voluta e desiderata per decenni. La struttura realizzata dalla nostra amministrazione, dopo anni e anni di promesse mai mantenute, subito dopo la sua inaugurazione è stata data in gestione tramite una regolare gara d’appalto così come previsto dalla legge. L’adesione dei cittadini è stata subito enorme tanto da superare abbondantemente in brevissimo tempo il tetto dei 1000 iscritti». «Negli ultimi tempi  - aggiunge Celli - però la gestione ha lasciato molto a desiderare producendo  continue lamentele con conseguente allontanamento di parecchi utenti. Se ora non si scongiura una chiusura prolungata, si rischia di innescare un processo di disaffezione e di allontanamento dell’utenza difficilmente recuperabile, con conseguenti problemi che ricadranno sulla futura gestione mettendone a rischio addirittura la sopravvivenza. Un fermo prolungato, inoltre, comporterebbe anche un serio rischio di danneggiamenti alla struttura ed agli impianti. Sollecitiamo quindi, gli uffici ed il Commissario, vista la gravità della situazione, ad attivarsi immediatamente per superare il problema creatosi e riconsegnare immediatamente l’impianto nella disponibilità dei cittadini».