di CAROLA MILANA 



CIVITAVECCHIA - Si è parlato di un problema più che attuale e purtroppo in crescita all’ISS Stendhal, grazie al convegno sui disturbi del comportamento alimentare, organizzato dai Lions Club, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Stefania Tinti. Un tema questo non solo sociale ma anche nazionale, che i Lions hanno preso a cuore e se ne sono fatti carico. Sono state le dottoresse Maria e Giuliana Carta, rispettivamente dirigente del servizio di Psicologia clinica al Policlinico Umberto I e Nutrizionista dell’Università Campus Bio-Medico, a spiegare senza troppi tecnicismi i pericoli ai quali vanno incontro le nuove generazioni. Ossessionate dalla forma fisica perfetta e da chissà quali ideali, sono soprattutto le giovani ragazze che presentano gravi disturbi, a partire da anoressia e bulimia. “Sono veri e propri disagi sociali nei quali la scuola e la famiglia possono fare molto” ha dichiarato la Tinti. I disturbi alimentari possono presentarsi a partire dai 14 anni, molti casi provengono da traumi vissuti, altri da vere e proprie ossessioni causati da preconcetti. “I pazienti presentano ossessività al pensiero del cibo, come anche i genitori, con una paura ossessiva che il figlio possa morire” ha spiegato la psicologa Carta. A volte, dopo la guarigione, ha spiegato la dottoressa Giuliana Carta, alcune pazienti tendono a ricadere in altri tipi di dipendenza.  Ma i problemi non si limitano solo alla psicologia della paziente: questi disturbi apportano soprattutto problemi fisici, come fratture spontanee per mancanza di calcio, mialgie e problemi respiratori. Non si parla però esclusivamente di anoressia o bulimia, ma di veri e propri comportamenti errati riguardo l’alimentazione. Le dottoresse hanno lodato la famosa dieta mediterranea che aiuta lo sviluppo ed il mantenimento di una dieta equilibrata. L’invito rivolto alle famiglie è quello di prendere subito provvedimenti se dovessero presentarsi o dovessero sospettare un disturbo simile nei loro figli.