di MATTEO CECCACCI



Nerazzurri o biancoverdi, rivincita o redenzione, andata o ritorno, bene o male, buono o cattivo, Scorsini o Castellano, Vittorini o Fabiani, Vecchia o Almas? Alternative, dicotomie, per una partita che è già storia, perché il mondo è come il calcio, divide sempre in due categorie. Oggi si gioca la madre di tutte le partite, perché nella vita ci sono sfide che possono svoltare le stagioni, dove all’improvviso gli obiettivi si fanno più chiari.  Alle 15 ad Allumiere sarà Civitavecchia-Almas Roma. Più di una finale, molto più di un semplice scontro diretto, che alla fine, soltanto alla fine dopo il triplice fischio dell’arbitro sancirà bene o male il futuro di entrambe le compagini. Chi perderà, nonostante le dodici partite mancanti alla fine del campionato, sicuramente dovrà fare i conti con la questione retrocessione, mentre in caso di vittoria, sia del Civitavecchia che dell’Almas Roma, resteranno sulla penultima casella della classifica. Senza ombra di dubbio, questa è una partita chiave per i ragazzi di mister Marco Scorsini, una sfida cruciale da vincere, sia per restare in zona playout che per avvicinarsi il più possibile alla salvezza diretta, attualmente un miraggio. Obbligatori i tre punti, visto il difficile e tortuoso calendario che spetterà ai nerazzurri dalla prossima settimana: Genzano, Eretum e Team Nuova Florida. Testa e cuore: oggi serviranno solo queste caratteristiche.