Si chiama nemuri, come la parola giapponese che indica il sonno, ed è un gene dai super-poteri. Secondo un team di ricercatori americani, infatti, induce il sonno e combatte allo stesso tempo le infezioni. Al centro dello studio, pubblicato, su ‘Science’, un peptide prodotto da questo gene, che combatte i batteri nei moscerini della frutta e stimola anche il sonno dopo un’infezione, o dopo che si sono fatte le ore piccole. La proteina codificata dal gene nemuri (nur), viene secreta in modo più abbondante in caso di perdita del sonno. Secondo i risultati dello studio, condotto dal gruppo di Amita Sehgal dell’University of Pennsylvania, nemuri può essere particolarmente importante in situazioni in cui il sonno è critico, compreso il recupero da una malattia, e la sua duplice attività dimostra un chiaro legame tra il sonno e la funzione immunitaria. Nonostante trascorriamo una gran parte della nostra vita dormendo, i meccanismi alla base della sonnolenza sono in gran parte sconosciuti alla scienza. Ricerche precedenti hanno suggerito che uno stato prolungato di veglia favorisce l’accumulo di segnali che stimolano il sonno nel sistema nervoso, aumentando via via il nostro desiderio di riposo. È stato anche rilevato che questa ‘fame di sonno’ aumenta durante la malattia. Il gruppo di ricercatori, di cui fa parte anche Hirofumi Toda dell’Howard Hughes Medical Institute di Filadelfia, ha eseguito uno screening genetico su oltre 12.000 Drosophila, scoprendo un singolo gene che aumentava costantemente la quantità di sonno quando era iperespresso. Secondo Toda il gene nemuri, che codifica per il peptide nur promotore del sonno, è coinvolto nell’innata necessità dei moscerini di dormire. La sovraespressione del gene ha infatti portato a insetti dormienti; al contrario, quelli in cui nur era mutato si svegliavano facilmente e facevano fatica ad addormentarsi. Inoltre, oltre ad aumentare il sonno, è stato anche dimostrato che nur aumenta la capacità delle mosche di sopravvivere all’infezione batterica. Lo studio ha rivelato che il peptide nur, secreto dai neuroni nel cervello, ha un duplice scopo: favorire il sonno e uccidere i batteri. Insomma, la proteina è rilevante nello stimolare il sonno indotto da malattie o stress.