di FRANCESCO BALDINI



CIVITAVECCHIA - La povertà a Civitavecchia è in crescita. È questo il dato che emerge dalle testimonianze e dai dati raccolti dalle varie associazioni e realtà assistenziali cittadine. Un dato in linea con quello nazionale ma che non per questo fa meno paura. «Una situazione riscontrata almeno negli ultimi 3 o 4 anni - ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Daniela Lucernoni - anche se siamo in attesa dei risultati di alcune misure messe in campo lo scorso anno come ad esempio il Reddito d’inclusione». Ma la povertà ha tanti volti, tante sfaccettature che possono essere il padre di famiglia che ha perso il lavoro e non riesce ad arrivare a fi ne mese o chi un lavoro non lo ha mai avuto. C’è chi cerca di sfamare una famiglia con una sola entrata, chi non riesce a pagare le bollette o chi arriva alla fi ne del mese con l’acqua alla gola. Sono queste le nuove forme di povertà.



Ogni caso è diverso e proprio per far fronte a questo i Servizi sociali e le varie realtà del territorio cercano di evolvere e di rispondere alle emergenze. Parliamo ad esempio de voucher natalizi messi a disposizione dal Comune per le famiglie con un reddito Isee inferiore ai 6mila euro annui. Sono state 423 le famiglie che ne hanno usufruito. Oltre 500 le richieste. Numeri che spaventano perché non si deve andare troppo lontano per trovare chi ha bisogno.



«Secondo i dati degli ultimi anni - ha spiegato il presidente della Croce rossa italiana comitato Civitavecchia Roberto Petteruti - c’è stato un aumento di povertà anche tra gli italiani, principalmente per mancanza di lavoro. C’è molta diseguaglianza sociale». La Cri cittadina ha vinto un bando della Regione Lazio per il potenziamento delle attività di distribuzione e per il centro d’ascolto, attivo presso la sede di viale Togliatti con un assistente sociale, un operatore sociale e uno psicologo. Non solo generi di prima necessità ma anche indirizzamento ai servizi sociali e consegna a domicilio dei pacchi alimentari. «Molte famiglie - ha aggiunto Petteruti - ci chiedono aiuto per lo studio dei ragazzi e abbiamo attivato questo servizio». Materiale scolastico, per l’infanzia o bollette come quella elettrica. Storie ordinarie, dove pochi euro fanno la differenza tra un casa fredda o una prospettiva incoraggiante.



«Manca una progettualità più concreta - ha detto Stefania Milioni della Caritas diocesana di Civitavecchia e Tarquinia - siamo costretti a correre dietro alle emergenze che negli anni sono cambiate. La povertà è in aumento dal 2008 con un picco nel 2011 ormai sono più gli italiani che gli stranieri che assistiamo, parliamo di un rapporto di 70-30 e, soprattutto, di famiglie normali. Persone che magari hanno perso il lavoro a causa della crisi: famiglie che prima vivevano normalmente». Nuclei familiari che stentano a superare le spese impreviste e sono costretti a rivolgersi alle realtà assistenziali. «Acquistiamo anche molti libri scolastici - ha continuato Milioni - o medicine». Una tipologia di assistiti a 360 gradi, ci sono anche imprenditori cittadini. «Abbiamo anche molti anziani - ha concluso Milioni - con fi gli che sono tornati a vivere a casa, magari anche con nipoti. Servono più opportunità di lavoro». Ogni mese sono circa 350 le famiglie che si rivolgono alla Caritas diocesana.



Sono invece 47 le famiglie seguite dall’associazione Social Service onlus che distribuisce pasti giornalmente. L’associazione ha aderito al progetto della Qui foundation Pasto buono, che cerca di recuperare tutti i pasti invenduti sulle navi. «Consegniamo circa 141 pasti al giorno - ha spiegato il presidente Mariano Ingrosso - con una media di 4370 pasti mensili. Serve più consapevolezza - ha spiegato - perché ci sono alcune realtà cittadine che ci aiutano ma ne servirebbero altre, è una situazione diffi cile. Ci sono pochissime famiglie straniere - ha detto Ingrosso - sono soprattutto italiani».



Dati simili arrivano anche dalla Comunità di Sant’Egidio. «La povertà a Civitavecchia è in crescita - ha spiegato il responsabile locale Massimo Magnano - e lo vediamo dalla maggiore affl uenza al nostro centro di solidarietà il sabato mattina a via Antonio da Sangallo, dove gli italiani sono circa il 60% e i restanti sono soprattutto stranieri comunitari. Seguiamo circa 200 persone, quasi tutte residenti a Civitavecchia».



Presso i Salesiani è attivo anche un centro di servizio che si rivolge soprattutto ai senza fi ssa dimora, dove vengono fornite doccia, colazione e biancheria.



Il Movimento per la vita, invece, segue circa 40 famiglie fornendo latte in polvere, pannolini e tutto quello che può servire a mamme in difficoltà. Cifre che mettono in allerta, dati che spaventano perché si parla soprattutto di cittadini italiani, civitavecchiesi come tanti, colpiti dalla crisi che da una vita normale si sono ritrovati catapultati in uno stato di povertà.



Quello che spaventa realmente è il fatto che troppo spesso si ignori il problema, si pensa che l’indigenza sia un qualcosa di lontano, qualcosa che riguarda solo le fasce più deboli. Invece è insidiosa, ha varie forme e va combattuta con misure adeguate e una maggiore consapevolezza.