È andata in scena stamattina la cerimonia di intitolazione della palestra pugilistica di via Borghese al grande e indimenticato campione di boxe civitavecchiese Carlo Saraudi.

La decisione dell’amministrazione è maturata dopo varie consultazioni pubbliche. 

Tra i presenti l’assessore allo sport e vicesindaco Daniela Lucernoni, la famiglia Saraudi, i pugili locali Silvio e Gianluca Branco, Emiliano Marsili e il maestro Mario Massai, il delegato del Coni Pierluigi Risi e l’autore del libro ‘‘I campioni - Le origini del pugilato civitravecchiese. Da Carlo Saraudi a Pasqualino Morbidelli’’ Alessandro Bisozzi, il quale ha raccontato la storia di Carlo Saraudi.

«Questo è il primo atto finale - ha spiegato il vicesindaco Lucernoni - di una lunga serie di iniziative che porteranno all’intitolazione degli impianti sportivi cittadini. Già il 9 magio procederemo con la seconda cerimonia per la doppia intitolazione al Palazzetto di via Barbaranelli, dove il nome di Vittorio Tamagnini affiancherà quello di Alfio Insolera. Oggi, intanto, siamo felici di onorare Carlo Saraudi, un cittadino civitavecchiese - ha concluso l’assessore allo sport - che questa città non ha onorato a dovere».

 «Carlo Saraudi - ha sottolineato lo scrittore Alessandro Bisozzi - è stato un precursore di questo sport, in attività prima ancora che venisse fondata la federazione pugilistica italiana. È stato inoltre il primo atleta civitavecchiese ad andare alle Olimpiadi: nel 1924 a Parigi solo un verdetto più che discutibilenon gli permise di arrivare a medaglia, tanto discutibile che la Federazione azzurra decise di ritirare la squadra dal torneo. A lui si deve senza ombra di dubbio - ha concluso Bisozzi - la rinascita del pugilato a Civitavecchia dopo la guerra, a lui si devono tutti i campioni sfornati da questa città fino ai giorni nostri».



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