Dopo la sbandata di Tuscania il Mamacafè di capitan Marino torna sulla retta via inanellando tre successi tra Coppa Lazio e campionato ed una sconfitta per 3-1 in coppa contro la E. Terani Afro Giro che ha comunque il sapore della vittoria dato che l’andata era finita 3-0 per la squadra civitavecchiese, che ha così staccato il pass per la finale di sabato a Cisterna di Latina contro il Greencampagnanokronos. La squadra di coach Gabrielli, nonostante le molteplici assenze sia per infortuni che per influenze, sta dimostrando di poter competere per qualcosa di importante. L’ultima vittoria in ordine di tempo è stata quella di lunedì, con i ragazzi dell’Asp che si sono imposti 3-1 in casa del montmartre nella 20esima giornata di serie D.  Facendo un passo indietro, il tecnico Gabrielli, al termine della gara di coppa contro la prima in classifica del girone B di serie D, il tecnico aveva dichiarato: «Siamo venuti a giocare in nove, assenze pesanti in ogni ruolo, ma ciò nonostante la squadra ha giocato e dimostrato di essere composta da ottimi e validi elementi, anche chi ha giocato poco ha dimostrato di essere utile alla causa». L’allenatore si era anche  soffermato sulla sconfitta di Tuscania: «Come in ogni sport le sconfitte sono figlie delle scelte del tecnico, e questa è una di quelle, purtroppo i ragazzi venivano da una settimana di allenamenti in pochi a causa di influenza e gite, ma ciò nonostante hanno cercato di dare il loro, forse io da fuori non li ho supportati come avrei dovuto, però dai risultati susseguenti penso sia stato un piccolo incidente di percorso già superato. Poi vorrei soffermanti su un aspetto che mi ha fatto più male del risultato, anche dovuto al fatto che conosco molti dirigenti ed ex presidenti del Tuscania Pallavolo: sentire il pubblico di casa offendere pesantemente e minacciare ragazzi di 17-18 anni durante la gara e nei vari time out, tanto che hanno anche subìto un richiamo ufficiale dalla federazione, mi fa venire voglia di dire a questi signori che la pallavolo non è il calcio, noi a fine partita facciamo una sorta di terzo tempo, dove i perdenti stringono la mano ai vincitori».