TARQUINIA - Il forum Ambientalista e i cittadini residenti in località Olivastro di Tarquinia esprimono la loro contrarietà ed avversità al progetto attualmente in iter amministrativo per la realizzazione di un impianto biogas a Tarquinia. Un impianto, questo, che il consorzio Pellicano vorrebbe realizzare in aggiunta all’impianto per il trattamento e la raccolta rifiuti già esistente in zona. Il consorzio si sta, infatti, attivamente adoperando per l’ottenimento di un’autorizzazione per la realizzazione, in aggiunta a tale impianto, di un ‘‘digestore anaerobico per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, con relativa produzione di energia elettrica derivante dalla combustione del gas generato dalla fermentazione dei rifiuti’’. Del progetto si parlerà domani alle 18 a Villa Tirreno in un convegno organizzato proprio dal Consorzio Pellicano. Ma i cittadini non ci stanno e contestualmente al convegno hanno organizzato un sit in di protesta al quale prenderanno parte anche i medici per l’Ambiente Isde Italia, come annuncia il dottor Gian Piero Baldi. «L’attivazione di un impianto di questo genere – commentano dal Forum ambientalista e i cittadini di località L’Olivastro - avrebbe conseguenze oltremodo negative, non limitate agli abitanti ed al territorio del nostro Comune, in considerazione dell’importante pressione ambientale che già grava sul comprensorio e che, negli ultimi anni, si è ulteriormente rafforzata con l’entrata in esercizio della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord». «L’ultimo progetto presentato dal Consorzio per le previste autorizzazioni, - spiegano i cittadini - prevede di alimentare il nuovo impianto con materiale proveniente da tutto il territorio della provincia di Viterbo: una condizione probabilmente irrinunciabile per garantire la validità dell’iniziativa sul piano economico ma in contrasto con gli interessi della comunità locale e, in particolare, con quanto previsto nella deliberazione del consiglio comunale 33 del 17.05.2004 che così recita: ‘‘...Esprime la piena ed incondizionata contrarietà all’insediamento di centrali, industrie o impianti dediti alla lavorazione, stoccaggio e trattamento di qualsiasi tipo di rifiuti (urbani, speciali, industriali, pericolosi ecc…) provenienti da aree non ricomprese nell’ambito del territorio comunale di Tarquinia...’’». «Non vogliamo nemmeno ipotizzare – proseguono i residenti - la possibilità di una modifica alla delibera: una modifica che sarebbe fortemente lesiva degli interessi degli abitanti del nostro comune per numerose ragioni che trasformerebbero il nostro territorio nella discarica dei comuni di tutta la provincia». «Altrettanto evidente - rimarcano i cittadini - è il contrasto con le Norme del Piano Regolatore che escludono, per quell’area, le costruzioni per ‘‘stabilimenti e industrie, salvo quelle di trasformazione dei prodotti agricoli’’. In effetti, il digestore anaerobico progettato dal Consorzio non solo sarebbe un’industria, ma rientrerebbe a pieno titolo nel campo delle industrie insalubri, tipologia di stabilimenti, definita nel decreto Ministeriale 5 settembre 1994, per i quali il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, ‘‘quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne la attivazione’’». Il progetto in questione, discusso in Provincia, in conferenza dei servizi lo scorso 12 novembre, per il momento ha subito uno stop. «In nome dei consolidati principi di prevenzione e precauzione di derivazione comunitaria e ormai pienamente recepiti nella normativa nazionale,– dicono dal Forum e i residenti in località Olivastro - riteniamo che sia doveroso rilevare come l’attivazione di un simile impianto, specie in considerazione delle numerose abitazioni esistenti nelle immediate vicinanze, oltre che per il contesto ambientale sopra descritto, sia palesemente contraria al citato ‘‘interesse della salute pubblica’’». «Alla luce di quanto esposto in precedenza – rimarcano i cittadini - facciamo appello al sindaco di Tarquinia affinché renda tempestivamente noto a tutti gli Enti coinvolti nel processo di valutazione e rilascio dell’autorizzazione sollecitata dal Consorzio, la ferma opposizione sua e del Comune a tale progetto. Dal nostro canto faremo sentire la nostra voce in occasione del convegno organizzato dal Consorzio ‘‘Il Pellicano’’ per convincere la popolazione della bontà del suo progetto. Invitiamo i cittadini di Tarquinia a venire ad informarsi su questa nuova fonte di inquinamento che vorrebbero installare sul territorio».  Il sindaco Mazzola, dal canto suo replica rimarcando di aver già incontrato i cittadini lunedì: «Ho detto loro – spiega Mazzola – che fa fede la delibera del consiglio comunale del 2004. Il no categorico di questa amministrazione è chiaro». (a.r.)