CIVITAVECCHIA - "Il Codacons non ha bisogno della vetrina di Civitavecchia per farsi pubblicità, dato che da circa trentanni è capofila nel portare avanti le più grandi battaglie per la difesa dell'ambiente e dei diritti dei consumatori a livello nazionale (avvalendosi dei migliori consulenti scientifici), e come tale presenzia in numerose Commissioni consultive della pubblica amministrazione". L'associazione dei consumatori non ci sta ad essere criticata dal primo cittadino per la class action promossa contro il rinnovo dell'Aia a Tvn e torna a puntare il dito contro l'amministrazione comunale e lo stesso primo cittadino. "Il Sindaco - prosegue la nota - difende ora la sua creatura: l'Autorizzazione Integrata Ambientale della quale ha addirittura il cattivo gusto di vantarsi definendo un successo quella che è invece la caporetto della salute cittadina per le prossime generazioni. Questo - aggiunge l'associazione - non è solo il Codacons ad affermarlo, ma i molteplici studi scientifici sugli ormai conclamati effetti delle sostanze liberate dalla combustione del carbone sulla salute umana. È la relazione epidemiologica sul nostro territorio della Regione Lazio. Sono i comitati NoCoke, Forum Ambientalista e Nessun Dorma, che hanno lottato, invano, contro il rinnovo dell'Aia. Sono la maggior parte dei medici civitavecchiesi, tra i quali Mauro Mocci, Paolo Giardi e Viti, a lanciare un grido di allarme sull'emergenza salute del nostro territorio. Precisiamo inoltre che i medici si sono spontaneamente rivolti alla nostra associazione". E tornano a sottolineare come la nuova Aia "ha aumentato di quasi tre volte il CO, il famigerato monossido di carbonio responsabile di tantissime patologie (soprattutto cardiovascolari)". E si appellano "ai medici che siedono in maggioranza all'interno del Consiglio Comunale affinché si mettano una mano sulla coscienza ed intervengano per sensibilizzare l'amministrazione a un'inversione di marcia". Dal Codacons poi plaudono alla decisione del Sindaco di prendere provvedimenti "per ridurre il traffico cittadino" anche se si augurano che tra i provvedimenti di Tidei ci sia anche la costituzione di "un Osservatorio ambientale completamente ripensato e un nuovo piano di monitoraggio che preveda centraline che registrino tutti i componenti inquinanti, in modo da avere dati plausibili e veritieri. Cosa che ci aspettiamo anche da quelli delle emissioni al camino di Tvn, tanto annunciati, ma ancora non disponibili". Dubbi invece sorgono, per il Codacons, sulle dichiarazioni del primo cittadino per quanto riguarda Tirreno Power: "Memori della precedente dichiarazione dell'agosto 2012 in cui il Sindaco annunciava l'intenzione di chiudere Tvn a causa dell'inquinamento fuori termini di legge, e constatando la clamorosa marcia indietro consacrata dalla firma dell'Aia da lui e da un suo delegato, con le quali sembra, invece, essere stata monetizzata la salute, ci domandiamo, preoccupati, se l'intenzione del Sindaco è di usare lo stesso criterio di Tvn con Tirreno Power sia una promessa o una minaccia". Per quanto riguarda poi la speculazione del Codacons denunciata da Tidei, l'associazione dei consumatori replica: "I cittadini sono liberi di aderire o no al ricorso. Lo stesso non si può dire di un'amministrazione che istituisce una Tia straordinaria - quanto iniqua - minacciando di esigerla tramite Equitalia o Poste Tributi".

Intanto dall'amministrazione comunale tornano a mettere i puntini sulle "i". Questa volta sotto i riflettori le dichiarazioni rilasciate dai Medici per l'Ambiente sui livelli di CO. "Il Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 2003 non prevedeva limiti per il CO, solo a seguito del riesame dell'autorizzazione avvenuto nel 2009 - scrivono in una nota da palazzo del Pincio - è stato introdotto un limite massimo giornaliero di 130mg/Nm3. Bene, l'Aia 2013 ha ridotto questo limite e non aumentato come erroneamente sostenuto dal Codacons e dai Medici per l'Ambiente portandolo a 120 mg/Nm3". E si torna a sottolineare come l'Aia abbia "introdotto un'altra rilevante novità, fissando anche un limite annuo di 2000 tonnellate, caso unico a livello nazionale, facendo segnare così un ulteriore passo in avanti nella difesa dell'ambiente. Le problematiche della salute fatte risalire al monossido di carbonio sono quindi principalmente legate ad altre fonti inquinanti". Ossia, "dal traffico veicolare e dalle altre fonti". E in questo, l'amministrazione concorda "in parte con i Medici per l'Ambiente - scrivono ancora dal Pincio - quando sostengono che ora occorre affrontare l'inquinamento legato a un intenso traffico navale e stradale che ha contribuito nei decenni a compromettere lo stato di salute della popolazione locale".