di MASSIMILIANO GRASSO

Quello che accade a Civitavecchia, nel 2006, 13 anni e 4 tornate elettorali dopo l'entrata in vigore della nuova legge sull'elezione diretta del Sindaco, è semplicemente sconcertante.

Qui non si tratta di sostenere politicamente o partigianamente un candidato piuttosto che un altro. Si tratta di applicare una norma che traduce in seggi la più alta espressione democratica: il voto. E per fare sì che questa delicata operazione, che poi è quella che, al di là  del semplice confronto numerico dei consensi tra i candidati a Sindaco, determina uomini ed equilibri politici di una legislatura, sia svolta nel modo più trasparente e senza errori, ci si affida ad una commissione presieduta da un magistrato, un sacerdote'' del diritto. Quali altre garanzie richiedere? Probabilmente, servirebbero anche maggiore attenzione e meno superficialità .

Quanto accaduto, infatti, è semplicemente inammissibile. La Commissione non solo ha commesso una serie di errori clamorosi (sono state escluse tutte le liste che non hanno ottenuto il 3%, sebbene facessero parte di gruppi di liste collegate che quella soglia l'hanno superata, e poi la suddivisione dei seggi è stata fatta fra tutti i partiti, non tenendo conto, prima, delle coalizioni) legittimati proprio da chi la legge è chiamato ad applicarla, non a stravolgerla, ma si è poi, di fatto, anche rifiutata di utilizzare il buon senso, non volendo ascoltare le ragioni di un Balloni prima quasi supplicante, poi giustamente incazzato come ogni cittadino vittima di un sopruso di arroganza.

Si sarebbero evitate illusioni (per Gabriella Sarracco, che sarà  consigliere solo per qualche seduta), inutili spese (per Balloni e Campidonico, che comunque dovranno pagare onorari e bolli), confusione (con atti che potrebbero essere votati da un consigliere che non aveva diritto di sedere all'Aula Pucci) e figuracce (per chi ha commesso uno sbaglio del genere e, non pagando i danni causati, tornerà  a giudicare, speriamo senza incorrere in errori così clamorosi, fatti più gravi e complessi).