Quanto accade in questi giorni all'interno dei Socialisti Insieme, dalla fuoriuscita di Graziano Marsili dal gruppo consiliare, fino allo scambio di accuse al vetriolo tra il segretario Mario Flamini ed il consigliere regionale Donato Robilotta dà  lo spunto all'esponente della lista civica Ambiente e Lavoro Sergio Serpente per dire la sua su alcuni aspetti della politica cittadina.

«Di colpo - scrive Serpente - per lacerazioni interne ad un partito e non per denunce presentate da avversari politici, vengono a galla situazioni che definire avvilenti è poco. Adesso cominciano ad essere chiari tutti gli aspetti che hanno contraddistinto il periodo antecedente la campagna elettorale per le amministrative, quando i Socialisti, assieme al resto del centro sinistra, si riunivano per cercare un accordo e quando, durante quegli incontri, sparavano a zero sui Ds, accusandoli di voler solamente condurre una politica con al centro il potere e le poltrone. Invece - prosegue Serpente - stando a quanto denunciano autorevoli esponenti locali e regionali del partito, a cercare il potere e le poltrone erano proprio i massimi dirigenti dello Sdi di Civitavecchia, che evidentemente hanno condotto trattative col resto del centro sinistra solo per acquisire maggior potere contrattuale proprio nei confronti dei Ds».

L'esponente di Ambiente e Lavoro aggiunge sottolineando come in fondo sia proprio quella della ricerca di poltrone la comune concezione della politica «però - afferma - un minimo di dignità , soprattutto da coloro che avevano sottoscritto il cosiddetto codice etico ce la saremmo aspettata».

«Certo - prosegue ancora Serpente - l'amico sindaco Saladini non sembra proprio aver trovato compagni di strada in sintonia con quello che era il suo programma, incentrato su un nuovo modo di fare politica, di amministrare la città  e di rapportarsi con i cittadini. E se le premesse sono queste - conclude - è facile immaginare quali potranno essere gli sviluppi per la nuova amministrazione cittadina».