Consiglio comunale, contrordine: la seduta aperta sul porto si svolgerà  il 26 settembre. La decisione, emersa questa mattina al termine di una riunione lampo della maggioranza, sembra INTERVENTOrasentare l'assurdo visto che era di ieri sera la dichiarazione ufficiale del presidente del consiglio Comunale, Tiziano Cerasa che, dopo l'incontro al Ministero dei trasporti, aveva annunciato la data del 5 ottobre come unica possibile. Cerasa che, a questo punto, è smentito dalla sua stessa maggioranza. Il presidente del Consiglio poi si affretta a precisare, attraverso una nota di essere entrato «in quest'ordine di idee dopo aver letto le dichiarazioni dei leader delle minoranze rilasciate alla stampa, poco o pochissimo interessate alla presenza di un rappresentante del Governo» e poi di aver proceduto «autonomamente alla nuova convocazione».

Contemporaneamente Cerasa convoca la Conferenza dei Capigruppo consiliari per lunedì 18, per concordare le modalità  di svolgimento della seduta, «ma anche rivedere la data stessa se i Gruppi lo ritengono». Poi la nota riferisce che sull'iter che dovrebbe portare ad una «normalizzazione dei rapporti politici con la fine dell'occupazione dell'aula consiliare ha concordato anche la Prefettura». Frase sibillina fino alle 18 quando da Roma giunge alla minoranza la notizia dell'arrivo di un fax nel quale il Prefetto, in merito alla «legittima richiesta dei consiglieri di opposizione», e vista la convocazione per il 26, ritiene, a questo punto, superfluo il suo intervento. Il fax arriva alle 16,20 ma l'opposizione ne può prendere visione nel tardo pomeriggio. Più le indicazioni del Prefetto che un ripensamento sembrano dunque all'origine del dietrofront. Anche se sicuramente anche il pressing della Margherita è stato determinante. Si scatena una nuova reazione della minoranza che «ringrazia il Prefetto per aver sciolto il nodo della convocazione del consiglio. E' ovvio- aggiungono - che Cerasa avrebbe voluto svolgerlo il 5 ottobre ma evidentemente qualcuno è intervenuto per fargli cambiare idea». Nelle varie dichiarazioni Vinaccia, Piendibene, Sarracco, Balloni, De Paolis concordano sul fatto che ora resti «fermo il punto della non rappresentatività  di Cerasa come presidente del consiglio» e sulla loro «irrevocabile richiesta di dimissioni».

«Per giunta - aggiunge Sarracco - ha di nuovo convocato la seduta senza sentire i capigruppo». Morale: questa sera l'aula Pucci verrà  simbolicamente'' occupata. Domani alle 11 conferenza stampa dell'opposizione che tornerà  a chiedere, c'è da giurarci, che il presidente del consiglio lasci il suo incaricoe probabilmente abbandonerà  l'occupazione. Sicuramente la maggioranza esce a pezzi da questa storia tutt'altro che finita.

Una maggioranza dove la Margherita si è presa le sue rivincite, i Ds hanno ingoiato diversi bocconi amari e il loro massimo rappresentante, Tiziano Cerasa ne ha ricavato una credibilità  irrimediabilmente compromessa.


Aula Pucci fine occupazione - Intervista Marco Piendibene e Gabriella Sarracco