La gestione del settore idrico resterà  in mano del Comune di Civitavecchia, almeno per il momento.

è infatti passato anche con i voti favorevoli di parte della maggioranza e del centro destra l'ordine del giorno proposto intorno alla mezzanotte dai consiglieri del Polo Civico Alvaro Balloni e Mario Santu, che di fatto blocca l'iter per la concessione del servizio all'Ato 2 e rimanda l'unico atto promulgato in tal senso dal commissario prefettizio nelle relative commissioni. In quella sede saranno sviscerati anche i risvolti occupazionali, economici e quelli relativi alle tariffe, sui quali regnano ancora confusione ed incertezza.

Il caso politico si è avuto invece in merito all'emendamento proposto da Mario Fiorentini, in cui si chiedeva l'azzeramento della determina commissariale, con la quale si stabiliva un preliminare accordo con l'Ato 2. In favore dell'emendamento hanno votato la sinistra di Piendibene, il centrodestra e, a sorpresa, anche la Margherita. Il provvedimento sarebbe passato se in soccorso della maggioranza non fossero corsi Balloni e Santu del polo civico. Una situazione che vede ancora una volta su fronti contrapposti Ds e Margherita, fautori rispettivamente della linea dura (no al passaggio all'Ato 2 e annullamento degli atti fin qui emanati) e dell'accordo con l'Acea, come si è evinto, già  nelle prime battute del consiglio nelle posizioni espresse dall'assessore diessino al Bilancio Cascianelli e dal Consigliere della Margherita Aldo Gatti

Al di là  del dato politico (che comunque fa sorridere alla luce dei recentissimi proclami di compattezza della maggioranza) dalla assemblea sono comunque emerse non poche perplessità  in merito al passaggio del servizio idrico all'Ato 2. A nulla sono valse le rassicurazioni dei rappresentanti di Acea ed Ato2, che hanno dapprima ribadito come la rete ormai raggiunga 3.300.000 abitanti sui 3.600.000 del Lazio, e poi garantito riduzioni sulle tariffe (quella di partenza sarebbe di 0,85 euro al metro cubo), l'assorbimento di tutti i lavoratori del settore (senza però precisare se il passaggio riguardi sia i dipendenti comunali che quelli consortili), oltre all'annuncio di cospicui investimenti, per l'ammodernamento della rete idrica. La parola passa dunque ora alla commissione (Lavori Pubblici, Bilancio o anche entrambe), che sarà  chiamata a dipanare la matassa, rinviando di fatto ogni decisione ai prossimi mesi, mentre per il caso, quello politico, siamo solo all'inizio.