Chiuse le indagini sul crollo del capannone della Bmw Natili di Viterbo dell’aprile del 2004, quando perse la vita il giovane civitavecchiese Fabrizio Feuli. Il sostituto procuratore di Viterbo Franco Pacifici ha infatti avanzato richiesta di rinvio a giudizio per alcuni dei personaggi ritenuti responsabili del tragico incidente ed indagati per disastro ed omicidio colposo. Si tratta di Fabio Lonardo, difeso dagli avvocati Colella e Sabatini, Paolo Taorchini dal legale Giuseppe Puri, Luigi e Simonetta Vespignani dall’avvocato Roberto Zanotti, Eraldo Di Giacomantonio difeso dal legale Colella, Giovanni Cardarelli, da Giorgio Barili, e Giuseppe La Grutta dall’avvocato romano Malfatani. Considerata la richiesta di rinvio a giudizio, il gip Silvia Mattei ha quindi fissato l’udienza preliminare per il prossimo 17 ottobre nell’aula del Tribunale di Viterbo. Archiviata invece la posizione delle altre persone e ditte coinvolte nella vicenda. Come si ricorderà Fabrizio Feuli, allora 23enne, fu travolto dal crollo del capannone della concessionaria avvenuto nella zona industriale di Viterbo, sulla Cassia Nord, a 5 km dal centro, rimanendo schiacciato dal tetto della struttura mentre stava lavorando nell’officina. Nell’incidente erano rimasti feriti anche tre operai della Eurodilizia, la ditta dell’imprenditore locale Luigi Vespignani, che avevano riportato fortunatamente soltanto qualche contusione ed escoriazione. All’udienza preliminare del 17 ottobre sarà presente anche la famiglia del giovane, rappresentata legalmente dall’avvocato civitavecchiese Simona Iodice.