Si registrano già i primi colpi di scena e le prime liti al tavolo dell’Unione, svoltosi questa sera.
A dominare l’incontro è stato infatti il nome di Gianni Moscherini, la cui candidatura è stata avanzata pubblicamente dall’Udeur suscitando le reazioni dei coordinatori dell’Area Fassino Pietro Tidei e dell’Area Angius Alessio Gatti. Proprio loro ad inizio seduta hanno posto alla firma del resto del centro sinistra un documento nel quale si impegnavano tutti i partiti del centro sinistra a non aderire alla coalizione di Moscherini anche in caso di naufragio del tavolo. Una sorta di ‘‘assicurazione’’, che non ha però ottenuto il favore del resto dei partiti del centro sinistra, che ribadiscono uno ad uno il loro no. Sempre dai Ds arriva poi un altro colpo di scena, ossia la ricandidatura di Gino Saladini, con tanto di rassicurazioni fornite da Tidei, che assicura di aver ricondotto l’ex sindaco, autore nei giorni scorsi di feroci polemiche all’Unione ed in particolar modo alla Quercia, a più miti pensieri, strappandogli anche un sì, rispetto ad una ipotesi di candidatura.
A smentire l’ipotesi è lo stesso Saladini, che, interpellato telefonicamente, assicura di non essere intenzionato a rivedere di una sola virgola la propria posizione e di averlo detto anche allo stesso Tidei. «La mia parola è una soltanto - aggiunge Saladini - e non intendo in alcun modo accettare che il mio nome da candidato sindaco possa essere affiancato a quello di Marco Piendibene, che ha invece firmato per la mia sfiducia». Le parole di Saladini irrompono anche al tavolo dell’Unione e le candidature dei Ds, si riducono dunque a tre: quelle di Marco Piendibene, Rina Romagnoli e Nicola Porro. Su Piendibene punta anche Rifondazione Comunista, che all’ultimo stralcia il nome di Enrico Luciani, che invece si era insistentemente sussurrato in questi ultimi giorni. Il segretario Garcia infatti sottolinea che il nome del leader di Unione Democratica è GARCIAgradito al Prc, così come lo era un anno fa. Più polemico invece l’intervento del segretario dello Sdi Mario Flamini, che dopo aver posto la propria candidatura, in base alle indicazioni fornite dal direttivo del partito, critica il moltiplicarsi di candidati, soprattutto da parte dei Ds, che, portando al tavolo i nomi di Piendibene e Saladini, in modo a suo dire strumentale, non fa che riproporre le stesse figure che già un anno fa avevano portato alla rottura del tavolo. Ma il momento di massima tensione si ha proprio nel momento in cui l’Udeur propone il nome di Moscherini, che scatena le reazioni durissime dei Ds che non risparmiano accuse e offese ai mastelliani. Più mite invece l’opposizione dei rappresentanti Ambiente e Lavoro (che fanno invece il nome dell’ex dirigente del Comune Flaminia Tosini) e di Rifondazione, secondo i quali l’Unione dovrebbe cercare all’interno della coalizione le possibili candidature. Una opposizione che l’Udeur giudica pregiudiziale e che li spinge poco dopo ad abbandonare il tavolo. L’attenzione del tavolo torna quindi a concentrarsi sulla Quercia, alla quale i partiti chiedono un impegno, anche in ragione di quanto già detto da Flamini, per ridurre a una soltanto, la candidatura, con l’avvertenza che, qualora non vi fosse accordo nel centro sinistra, l’unica soluzione saranno le primarie. Una situazione ancora complessa quindi, nella quale il bandolo della matassa sembra ancora ben lungi dall’essere trovato, in un tavolo nel quale dopo un anno non sembra essere cambiato granché.