ROMA - Circa 600 dipendenti Enel delle centrali di Porto Tolle, Civitavecchia, Rossano Calabro, Piombino e Montalto di Castro hanno protestato, ieri mattina, sotto il Ministero dell’Ambiente, contro la ventilata bocciatura da parte della Commissione di valutazione di impatto ambientale del progetto di conversione da olio combustibile a carbone pulito della centrale di Porto Tolle. Ieri era in programma una nuova riunione della Commissione. I lavoratori, hanno spiegato fonti sindacali, chiedono di non fermare il progetto di riconversione. I sindacati temono “la perdita di centinaia di posti di lavoro”, e indicano che è in gioco il futuro di un progetto che prevede investimenti per 1,6 miliardi di euro. Insomma, più o meno gli stessi dati relativi a Torre Valdaliga Nord, dove il problema si pone in modo esattamente speculare, con la Via approvata e contestata, fino alle recenti dichiarazioni del ministro Bersani, che sembrano chiudere ogni spiraglio alla riapertura della conferenza dei servizi.

Nel merito della vicenda di Porto Tolle, i sindacati hanno commentato negativamente l’incontro concesso ieri mattina dal capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente, Giancarlo Viglione. «Non è stato un incontro positivo - afferma Stefano Facin, segretario generale del Veneto della Filcem Cgil -. Comunque abbiamo portato a casa un risultato: prima della firma del decreto attuativo da parte del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, della decisione assunta dalla Commissione Via, lo stesso ministro avrà un incontro con una rappresentanza dei lavoratori». Sulla stessa linea il sindaco del comune di Porto Tolle, Silvano Finotti, che ha partecipato all’incontro con Viglione. Secondo il sindaco di Porto Tolle «non possono essere gruppetti del ‘no’ a condizione le scelte del paese».


Secondo quanto riferisce Finotti «circa un mese fa lo stesso presidente della commissione Via, Bruno Agricola, in una riunione con il sottoscritto, il vicesindaco e il presidente e il vicepresidente della Provincia di Rovigo, ha espresso un’indicazione non positiva di valutazione sul progetto». A quanto si apprende dall’Enel, al dicembre 2005 risale il parere favorevole della Via regionale sulla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, mentre l’ultima comunicazione ufficiale da parte della Commissione Via nazionale risalirebbe al settembre del 2006 quando sono stati richiesti una serie di chiarimenti all’Enel.


«C’e’ dialogo, ma la Commissione Via è autonoma». Questa la posizione espressa in una nota dal ministero dell’Ambiente, a seguito dell’incontro di ieri tra il capo di Gabinetto Viglione, e la delegazione composta dai Enel e dal sindaco di Porto Tolle. Secondo la nota del ministero «Viglione ha espresso stupore e irritazione per la diffusione di notizie sull’esito di una procedura avvenuta, quando l’iter è ancora nella fase istruttoria».