di FABIO MARUCCI

 

CIVITAVECCHIA - Incompetente, non conosce le leggi, spesso assente dalle riunioni di giunta e dalla memoria corta. Così Alessio De Sio ha dipinto il sindaco Moscherini, all’indomani delle dimissioni da assessore allo Sviluppo e delle considerazioni fatte dal primo cittadino riguardo al progetto della Zona Industriale, curato proprio dal forzista, che il Sindaco non ha esitato a definire «inutile con i suoi bar ed uffici». Parte da qui il coordinatore di Forza Italia per rigurgitare tutti quei malumori che lo accompagnano da mesi e che mai finora aveva esternato pubblicamente. «Riguardo al piano dei servizi collettivi - spiega De Sio - le norme prevedono che una parte dei terreni vengano destinati ai servizi della zona industriale. Esiste a tal proposito una delibera di giunta che approvò queste disposizioni il 2 gennaio. Evidentemente il Sindaco se ne è dimenticato». Breve parentesi, prima di passare alla vicenda delle dimissioni: «Le ho date senza invito da parte di nessuno, per due mesi ho meditato su questa decisione e ho scelto di salvaguardare la mia dignità, che non ha prezzo. Riconosco come interlocutori solamente il popolo e Berlusconi - ha proseguito l’azzurro - e non mi va più di stare alle dipendenze di un Sindaco che è abituato ad essere servito e non fa il bene della città, non avendo neppure l’umiltà di confrontarsi». Parla quindi dei suoi rapporti personali con il primo cittadino: «Moscherini tende a circondarsi di persone che gli dicono sempre si, per questo non ha mai visto di buon occhio il mio assessorato, privato ALESSIOdelle deleghe essenziali come quelle al Porto, all’Enel e alle Terme, guarda caso - aggiunge - ricomparse ora che non sono più assessore». E giù con le lacune dell’amministrazione, con uno «Sviluppo senza risorse né economiche, né umane» e con aspre critiche ai progetti mai realizzati e a quelli faraonici del primo cittadino come la Multisala e la discoteca. Considerazioni degne di un esponente dell’opposizione. Ed è proprio questo il ruolo al quale Alessio De Sio ora si candida: «Non mi interessa più rientrare in giunta con questo Sindaco - fa sapere - da oggi mi considero all’opposizione per Civitavecchia e i civitavecchiesi e denuncerò cose mai dette per spirito di appartenenza ad una squadra». A tal proposito l’ormai ex Assessore parla di un dossier senza alcuna rilevanza giudiziaria, in grado però di «compromettere l’etica di alcuni politici, apparsi in contrasto sulle pagine dei giornali ma in affari tra loro. L’ho consegnato a Moscherini alcuni mesi fa - riferisce - e mi disse che lo avrebbe pubblicato. Invece, non solo non l’ha fatto - aggiunge De Sio - ma subito dopo ha iniziato a parlare di rimpasto ed è partito un tiro al piccione contro il mio assessorato. Strano, no?». L’azzurro si è detto consapevole dei difficili rapporti interni a Forza Italia: «I consiglieri? Presumo che rispondano al Sindaco». Non entra nei dettagli degli accordi presi con il capogruppo Aldo De Marco e successivamente sfumati: «Le mie dimissioni non c’entrano con le sue richieste - spiega - non sto a raccontare tutte le cose che De Marco ha preteso. Fatto certo è che non ho mai pensato di lasciargli il coordinamento, anche perché non lo ritengo idoneo». Il primo partito del centrodestra cittadino insomma, destinato a seguire due percorsi diversi, con De Sio che intanto contesta quella che definisce «un’attività improduttiva complessivamente del gruppo consiliare. Nasce da qui il tentativo di sfiducia - chiarisce il coordinatore - una settimana dopo che il capogruppo ha promesso a destra e sinistra il mio assessorato». Nonostante la nuova collocazione politica, Alessio De Sio non preannuncia alcun tentativo di sfiducia a Moscherini: «E’ una cosa che farebbe molto male a Civitavecchia - conclude - per la quale, tra l’altro, mancano essenzialmente i consensi nell’opposizione».