di ANTONIO FONTANELLA

CIVITAVECCHIA - Aumentano gli attriti tra il Sindaco Gianni Moscherini e il presidente dell’Autorità Portuale Fabio Ciani, all’indomani del caso Cosepo, che ha portato il candidato presidente della Provincia di Roma di centrodestra, Alfredo Antoniozzi, a denunciare in conferenza stampa (alla quale hanno partecipato alcuni esponenti vicini alla Grande Coalizione) la presenza alla convention del suo diretto rivale Nicola Zingaretti, del personale della società operante in ambito portuale. Il primo cittadino entra a gamba tesa contro il numero uno di Molo Vespucci, chiedendo, dopo la presa di distanza di quest’ultimo dall’accusa di voler politicizzare i servizi portuali, che venga rimosso dal suo incarico: «Va mandato via». Fabio Ciani, dopo le denunce di Antoniozzi riguardanti un cartello esposto all’ingresso della Cosepo, con il quale si chiedeva al personale la partecipazione in occasione dell’arrivo di Zingaretti al teatro Traiano, preannunciando che sarebbero state rilevate le presenze dei dipendenti, intervenne per spiegare la questione, affermando: «Chi mi conosce sa della correttezza con la quale esercito il mio ruolo, non ho mai fatto pressioni a scopo elettorale e ho sempre rispettato tutti coloro che lavorano all’interno dell’Autorità Portuale, a prescindere dalle loro idee politiche, anche quando - e qui la nota dolente - qualcuno mi invitava ad utilizzare gli stessi metodi che hanno caratterizzato l’era moscheriniana». Dichiarazione galeotta, che all’ex presidente dell’Authority non è andata giù. Da qui la replica da Palazzo del Pincio: «Dopo CARTELLOquanto affermato da Ciani - ha riferito Moscherini - da Sindaco della città che lo ospita come presidente del porto, non mi rimane che essere d’accordo con chi chiede che venga mandato via». A seguire considerazioni che riprendono i temi trattati dalla politica nelle ultime settimane: «Mi dispiace dovermi aggiungere all’elenco di coloro che ritengono opportuno mandarlo via - ha proseguito il primo cittadino - anche perché avevo creduto nella sua buona fede di voler lavorare congiuntamente per il bene della città e del porto. Ma con questa dichiarazione ‘‘alla Tidei’’ fatta da Ciani nei miei confronti - spiega - non mi resta che dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio: prima sen ne va dal porto e meno disastri combinerà all’economia e al mondo del lavoro di Civitavecchia».