CIVITAVECCHIA - "Ho presentato una interrogazione a risposta urgente al presidente della Regione e al vicepresidente nonché assessore all'urbanistica, Esterino Montino, per sapere per quali misteriosi motivi ha prima sospeso e poi ritirato la delibera di giunta regionale che approvava la variante termale di Civitavecchia". Lo dice in una nota Donato Robilotta, capogruppo alla Regione Lazio di SR-PdL. "Il fatto è di una gravità inaudita - prosegue - perché la variante al Prg della zona turistico-termale di Civitavecchia,che è stata deliberata dal Consiglio comunale nell'Aprile del 2002, e quindi da una giunta comunale diversa da quella attuale, aveva concluso il lungo iter autorizzatorio durato anni. Infatti gli uffici competenti del settore urbanistica hanno predisposto la delibera della giunta Regionale sin dal Settembre 2008 che viene firmata dall'estensore, dal responsabile del procedimento, dal dirigente responsabile, dal direttore regionale, dal direttore del Dipartimento e dallo stesso assessore Montino". "La delibera - continua Robilotta - viene portata in giunta solo il 30 Gennaio di quest'anno ma l'argomento viene rinviato alla giunta del 6 Marzo. La delibera a questo punto non viene discussa ma viene ritirata da Montino senza alcun motivo. Come fa Montino a non dar corso ad un atto amministrativo che ha finito il suo iter ed ha avuto tutte le autorizzazioni previste tanto da essere portato in giunta con la sua firma e con quelle di tutti i responsabili ? E' del tutto evidente che si tratta di una decisione politica e questo è grave perché sconfina nella illegalità". "Montino sta usando la Regione come un maglio contro i comuni amministrati dal Popolo della Libertà, ha già fatto una cosa simile per Mentana, un'altra per Anzio ed ora Civitavecchia - conclude - A questo punto è giunto il momento di dire basta. Nelle prossime ore proporrò ai capigruppo dell'opposizione di prendere una decisione forte e dirompente per difendere i diritti dei cittadini dei comuni dove governa il PdL e chiedere l'intervento immediato del Presidente della Regione per il ripristino della legalità altrimenti non vorremmo essere costretti a dover rivolgerci al Capo dello Stato".