CIVITAVECCHIA - Prosegue con l’ascolto dei testi a difesa il processo penale per omicidio di Cheik Mory Diouf, l’ambulante senegalese ucciso dall’ispettore di Polizia Paolo Morra. Nel corso dell’udienza di oggi sono stati ascoltati in qualità di testi, diverse persone che, in passato, hanno lavorato con l’imputato, le quali hanno riportato lo stato di servizio del Morra, descrivendolo come un gran lavoratore disposto a prolungare il suo turno di lavoro se esigenze lavorative lo rendevano necessario. Poi è stata la volta del medico che, per qualche tempo, ha avuto in cura Diouf. Il senegalese, infatti, era seguito dal Centro di Igiene Mentale di Civitavecchia poiché aveva delle problematiche che avevano sollevato l’attenzione dei sanitari. Terminato l’ascolto gli avvocati difensori dell’imputato hanno richiesto al Collegio di valutare lo stato di salute del Morra al momento del fatto. Il Collegio, accogliendo la richiesta, ha provveduto alla nomina del medico il quale si è preso 90 giorni di tempo per stilare la perizia, con i risultati che saranno resi noti nel corso dell’udienza del 5 ottobre prossimo. Nel frattempo, il 15 luglio, si procederà con l’esame dell’imputato: imputato al quale i giudici hanno respinto la richiesta di arresti domiciliari presso la propria abitazione di Civitavecchia. Secondo i giudici sarebbe prematuro e, peraltro, in una casa troppo vicina al luogo del fatto.