CIVITAVECCHIA - Le principali figure di spicco nell’ambito politico locale hanno dato il loro parere e chiesto maggiori informazioni per quanto riguarda la questione dei quasi 700 tunisini, sbarcati ieri al porto di Civitavecchia dalla nave Clodia. L’Onorevole Pietro Tidei affronta l’argomento, intervenendo in aula nella seduta di martedì scorso: “Sono arrivati a Civitavecchia quasi all’improvviso, senza peraltro un preavviso, se non di poche ore, all’amministrazione comunale. Credo che la città abbia risposto dignitosamente e con generosità, visto che verranno alloggiati nella Caserma De Carolis e non nelle tende. Civitavecchia ha già ricevuto in precedenza dei riconoscimenti per la sua generosità, responsabilità e umanità. La questione che pongo - precisa Tidei - è che il Sindaco Alemanno si è rifiutato nettamente di ospitare parte dei quasi 700 extracomunitari arrivati, dicendo che la città di Roma ha già dato abbastanza. Una città come Roma che si rifiuta addirittura di dimostrare un minimo di dignità, qual è necessaria in un momento del genere. La seconda questione che voglio porre è quanto ancora queste persone saranno trattenute nella città di Civitavecchia. È vero che la città ha risposto bene con generosità, dignità e umanità, è altrettanto vero che la stessa città e i suoi cittadini hanno il diritto di sapere quanto si tratterranno i circa 700 extracomunitari”. A livello territoriale il comune di Civitavecchia può avere la collaborazione degli altri comuni del comprensorio, e in questo caso, interviene anche il sindaco di Tolfa Alessandro Battilocchio: “Come parlamentare europeo ho seguito in prima persona diverse situazioni legate all’immigrazione e alle tematiche transfrotaliere: ma ora il mio comprensorio si trova ad affrontare in prima linea questa delicata situazione che deve essere gestita con attenzione e cautela. Il comune di Civitavecchia ed il sindaco Moscherini – continua Battilocchio - stanno davvero facendo il massimo ed i comuni del Comprensorio debbono stare al loro fianco, anche attraverso le locali sezioni di Protezione Civile, Croce Rossa ed Associazioni di volontariato, per dare una mano. Do fin da ora la mia disponibilità totale a collaborare in questo contesto complicato. Come ha sottolineato la Presidente Polverini – conclude - la situazione è e deve essere transitoria ed è necessario che il Ministero dell’Interno garantisca al contempo un’accoglienza dignitosa per queste persone e un contesto di sicurezza per il territorio. La struttura mi sembra inadatta ed in un secondo tempo dovremo valutare i motivi della scelta governativa”. Nella città di Civitavecchia i vari partiti politici hanno detto la propria. L’Italia dei Valori descrivendo il primo cittadino come un Don Abbondio chiede “quali sono i tempi necessari per far sì che l’ospitalità nel nostro territorio non finisca per trasformarsi per i rifugiati in un incubo carcerario e che il Sindaco è tenuto a fornire, non tanto a noi, quanto ai cittadini tutte le risposte e le garanzie necessarie di questa permanenza e le sue modalità”. Da parte sua Sinistra Ecologia e Libertà è meno aggressiva: “lavoreremo fin da subito affinché la presenza di questi ospiti nella nostra città, sia ricordata come un fatto positivo e di crescita collettiva per tutta Civitavecchia – inoltre affermano – Vigileremo affinché siano rispettati i diritti umani e le condizioni di vita all’interno della caserma De Carolis. Della stessa opinione anche i tre sindacati CGIL CISL UIL: “Oltre che chiedere informazioni al Prefetto sulle condizioni igieniche e sanitarie in cui si trovano gli extracomunitari, noi pensiamo che debbano essere adottate delle soluzioni diverse al “confinamento e della costrizione” coerenti con la cultura di un Paese non razzista bensì in grado di fornire solidarietà nei confronti di persone disperate. Vorremmo svolgere il ruolo sociale che ci compete, di tutela dei diritti e di salvaguardia e rafforzamento di cultura di solidarietà.” Il PD anche si offre come vigilante sulla situazione della caserma che ospita i tunisini, ma allo stesso tempo, incolpa il sindaco di Roma Alemanno: “Va rilevato, ancora una volta, che il sindaco di Roma scarica i problemi della capitale sulla provincia.” Dal versante dell’amministrazione comunale il consigliere Alessio Gatti afferma che “Non potevamo esimerci, come città, dallo svolgere questo ruolo che ci è stato assegnato – continua Gatti – ma ora è bene che siano chiariti alcuni punti, principalmente per quanto gli immigrati dovranno rimanere a Civitavecchia e quale sia la loro destinazione finale. Tempi rapidi e certi rappresentano una prospettiva irrinunciabile, quando si affrontano tematiche del genere. Mi auguro che presto da Governo possano arrivare delle rassicurazioni in materia”.