di GIAMPIERO ROMITI

L'uomo della strada passeggia e sorseggia la sua salutare (!) dose quotidiana di inquinamento atmosferico, ritira il giornale dall'edicolante amico, lo sfoglia e s'imbatte nella notizia delle notizie. "Ecco il progetto, sontuoso e paradisiaco, che segnerà la svolta epocale della città di Civitavecchia. Occupazione e sviluppo cavalcheranno nelle praterie della felicità, il futuro dei nostri giovani si prospetta come l'ottava meraviglia del mondo. Tutto ciò in diretta conseguenza della realizzazione della piastra logistica che brillerà di luce vivissima, addirittura abbagliante. Garantirà circa settemila posti di lavoro, senza contare gli smisuratissimi benefici di cui godrà l'indotto e tutto il cucuzzaro". Così megafonò, parola più parola meno (ma senza il rischio di alterarne il reale significato), il Marchese del Pincio qualche giorno fa. E gli scriba, ubriachi fradici di entusiasmo ed in preda ad un delirio di irrefrenabile libidine, magnificarono (giustamente!) l'evento. Tutto ciò, lo ribadiamo, è avvenuto solo qualche giorno fa: a meno di non essere totalmente rincoglioniti, sembra corretto asserire che ci troviamo nel mese di febbraio dell'anno del Signore 2011. Mamma mia: progetto cinquemila stelle extra più extra e più extra lusso ancora, disoccupazione se non completamente azzerata sicuramente falcidiata, il nostro primo cittadino meritevole di un imponente busto al Pincio ad imperitura memoria per tutte le generazioni, dalle attuali a quelle future. Inutile spendere altri aggettivi: eccezionale veramente e tanto deve bastare. Non è mancato, però, chi ha arricciato il naso e pudicamente bisbigliato: sarà vero oppure è stata scritta un'altra pagina dell'interminabile libro dei sogni? Via, via, via: dubbi e perplessità dobbiamo prenderli a calci. Avanti tutta con l'ottimismo: per il sindaco hip hip urrà! Però, come sempre e più di sempre c'è un però. Qualcosa di simile ovvero di quanto strombazzato nella cornice di incomparabile bellezza del Palazzo incastonato in quell'ineguagliabile gioiello chiamato Piazza di Spagna, non venne pure spiattellato non meno di due anni e qualche spicciolo fa ovvero nel bel mezzo del mese di novembre del 2008? Ma tu guarda, è così. Accadde, allora, che il soave Gianni sottopose alla maggioranza un documento programmatico, battezzato "Verso il 2012", per ricevere un nuovo attestato di fiducia nei suoi confronti. Ed incassò, trionfalmente, il consenso di tutti gli aficionados della cosiddetta "Grande Coalizione", ad eccezione di Stefano D'Angelo e con il distinguo di Mario Fiorentini. Tra i punti più qualificati e qualificanti di questo autentico editto, brillava quello concernente la promozione di nuova occupazione stabile da realizzare entro il 30 maggio 2012. Nuova occupazione che avrebbe dovuto essere figlia di: A) realizzazione del distretto della Nautica con l'utilizzo di 500 (cinquecento) unità per la costruzione e la riparazione di natanti da diporto in zona Frasca; B) distretto della cantieristica capace di impiegare 2500 (duemilacinquecento) anime per l'attuazione di una infrastruttura a mare per riaggiustare navi di lunghezza inferiore ai 350 metri; C) 3000 (tremila) gli uomini da impiegare nel Terminal Asia (che pure stavolta è stato pubblicizzato con enfasi e in maniera pomposa perchè evidentemente si tratta di una "fissa" che al Marchese del Pincio toglie ormai il sonno ogni notte); D) 1000 (mille) persone da piazzare nel Distripark. L'addizione non è un rompicampo: 500+2500+3000+1000 uguale 7000 posti di lavoro. Che, ripetiamo, in virtù della solenne promessa fatta nel 2008 devono arrivare tra quindici mesi. Impresa titanica? Chi vivrà vedrà. E siccome tutto ci piace fare meno che gli uccelli del malaugurio, attendiamo con sconfinata fiducia il 30 maggio 2012. Ma una domanda non possiamo non rivolgerla al sindaco: c'era proprio bisogno, la scorsa settimana, di riproporre di sana pianta lo stesso compitino eseguito nel 2008? Una volta se uno studente fosse stato pizzicato dal professore a copiare avrebbe preso un votaccio e addirittura sarebbe stato sospeso. Lo sa, signor Moscherini?


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Multisala, fortissimamente multisala. Se ne parla ed è giusto così. Insomma è oggetto di discussione anche e soprattutto politica. Alla luce, in particolare, della presa di posizione dell'esponente dipietrista, Vittorio Petrelli, contrario alla realizzazione della struttura in quella fetta di terreno, sull'Aurelia, che strizza l'occhio allo stadio . Non solo contrario però, il leader dell'Idv. Secondo i rappresentanti della maggioranza moscheriniana, un "arruffapopolo" capace, come suol dirsi, di mettere su i residenti della zona che, proprio nel corso della coferenza dei servizi, hanno evidenziato parecchie criticità del progetto quali, in particolare, i problemi urbanistici e di viabilità. Un aspetto, questo, che non è andato giù al sindaco, all'assessore all'urbanistica e al delegato Daniele Perello. E nel corso della miliardesima conferenza stampa convocata per "fare chiarezza", il Marchese del Pincio s'è detto strasicuro che la struttura sorgerà proprio nel luogo di cui sopra; l'ingegner Nunzi dal canto suo ha assicurato che l'area non rientra nei vincoli del Ptpr; l'ex rifoncomunista diventato "misto" nonchè yesman del sindaco, s'è addirittura distinto per la sua elegante e squisita disamina dell'argomento e, riferendosi al collega d'opposizione Petrelli, ha chiuso in maniera ancor più strabiliante: Che dire? Semplicemente che vale davvero la pena di complimentarsi con questo consigliere comunale tanto "porello" da affidarsi dal basso della sua trivialità ad una terminologia che evidentemente gli è familiare ma che non può nè deve essere permessa (meditate elettori meditate!) ad un cosiddetto rappresentante del popolo. E sorprende pure che tale vergognosa frase non abbia indotto il Marchese del Pincio a richiamare il "suo" soldatino ed a metterlo sull'attenti intimandogli di non sconfinare nel linguaggio indecente: dobbiamo forse pensare che il primo cittadino sia andato in brodo di giuggiole per la disgustosa performance del rifondarolo pentito?


PS - Pochi giorni fa una stupenda foto pubblicata su questo quotidiano ha immortalato il Perello mentre apre il cancello che consente l'accesso al terreno scelto per il multisala. Splendida immagine, impreziosita dalla perfetta compostezza del soggetto: si capisce chiaramente che ha il dono di natura del portiere d'alto rango e sarebbe un peccato se non esercitasse tale mestiere. Ci giunge anche voce, peraltro autorevole e stracompetente, che il Perello sia un ottimo tennista. Esegue dritti e rovesci con invidiabile naturalezza, è fulmineo negli spostamenti laterali, volee e smorzate arricchiscono il suo vasto repertorio eppoi all'occorrenza "smasha" che è una bellezza. In più, ecco la ciliegina sulla torta, ci dicono che accarezza le palle (per il servizio) in maniera così perfetta da far impallidire sia Nadal che Federer. E, stando alla solita attendibilissima gola profonda, proprio quest'ultimo fondamentale tennistico (il servizio) pare abbia stregato Moscherini che per caso s'era trovato ad assistere ad un vittorioso match del baldo Daniele. Complimentissimi!


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E' domenica. E tanto per restare in tema, una bella serie di "lungo linea" con la vostra donna non guasterebbe affatto.