LADISPOLI - “Se l'erosione arrivasse a destabilizzare La Posta Vecchia, uno dei luoghi più belli di tutta la costa laziale, sarebbe un danno gravissimo”. Con queste parole il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, ha annunciato di aver chiesto alla Regione Lazio, ed in particolare all'Ardis, di completare urgentemente la realizzazione delle barriere antierosione iniziate tre anni fa davanti al borgo del Castello di Palo. “Le mareggiate di questi giorni – ha proseguito Paliotta - hanno ulteriormente danneggiato alcuni muri di sostegno e di contenimento de La Posta Vecchia, la villa seicentesca realizzata dagli Odescalchi sul mare a sud del Castello di Palo. A rischio danneggiamento sono, oltre alle strutture, i mosaici di epoca romana che si trovano nei piani sotterranei dove da alcuni decenni è stato realizzato un piccolo museo. La Posta Vecchia, infatti, sorge sui resti di una grande villa marittima romana costruita nelle immediate vicinanze dell'antica città etrusca prima e poi romana di Alsium. In questo ultimo anno purtroppo la villa, che per secoli era stata protetta delle barriere naturali antistanti costituite dalle rocce, è stata posta in serio pericolo dal lavoro di erosione che le onde hanno fatto alla base della struttura. In questo contesto non bisogna dimenticare la difficile situazione in cui operano i nostri pescatori che giorno dopo giorno sono costretti a lottare contro l'erosione che continua ad avanzare divorando il tratto di spiaggia lungomare Marco Polo dove si trova la loro piccola darsena. Se la Regione Lazio non interverrà al più presto nel giro di pochissimo tempo queste persone si troveranno nella condizione di non poter più lavorare perché le loro imbarcazioni non riusciranno a prendere il largo e quindi non potranno più pescare”. Nel frattempo entro il prossimo 24 gennaio l'Amministrazione comunale invierà alla Regione Lazio i progetti esecutivi per la realizzazione delle barriere previste dal piano antierosione per l'importo di sei milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio. “Dalla Conferenza dei servizi – ha concluso Paliotta – che si è tenuta alla fine dello scorso anno era emerso che, rispetto ai progetti originari, erano indispensabile delle modifiche. Prima fra tutte quella richiesta dalla Provincia di Roma che, come ente gestore della Palude di Torre Flavia, aveva sottolineato la necessità di approntare delle barriere affinché l'ultimo tratto di palude non venisse messo a repentaglio dall'avanzare del mare. Inoltre, attraverso delle ipotesi di variante elaborate dal delegato al Demanio Roberto Garau in collaborazione con l'Associazione Balneari era stato proposto di mettere in sicurezza anche altri punti del nostro litorale, come ad esempio la foce del Sanguinara o alcune zone di Marina di Palo, che fino a due anni fa sembravano al riparo dal rischio erosione. Del resto negli ultimi due anni l'erosione marina ha provocato gravissimi danni sul nostro litorale tanto che siamo stati costretti a rivedere una parte dei progetti iniziali e ad intervenire immediatamente chiedendo uno stralcio di due milioni di euro, dagli otto complessivi finanziati dall'Assessorato regionale all'ambiente, per lavori di somma urgenza”.