CIVITAVECCHIA - A 150 chilometri orari per raggiungere il marito in coma all’ospedale di Civitavecchia: il Giudice di pace le dimezza la sanzione. I fatti risalgono allo scorso 6 giugno, quando la donna, una casalinga di Grosseto di 50 anni, dopo aver appreso che il marito si trovava presso il nosocomio cittadino in coma per via di un grave infortunio sul lavoro, si è messa alla guida della sua auto, transitando per le vie di Capalbio ad una velocità superiore al limite consentito. La Polizia locale l’ha intercettata, infliggendole una multa di 350 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente di guida. Qualche mese dopo, quando le è stato notificato il verbale di contravvenzione, la donna si è opposta, allegando al ricorso presentato il certificato medico del marito, ormai guarito e un’attestazione rilasciata dal comandante della nave presso la quale l’uomo lavorava, in cui veniva specificato il tipo di incidente avvenuto. Il paradosso, raccontato dall’avvocato della donna, riguarda la sentenza: un verdetto che stabilisce la decurtazione di soli 5 punti, datato 30 luglio 2009, nove giorni prima dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada che prevede lo stato di necessità come esimente dal rispetto dei limiti di velocità.