di MATTEO MARINARO


CIVITAVECCHIA - Sono stati pubblicati ieri sul sito web di Arpa Lazio i dati relativi alla qualità delle acque marine e lacustri di tutta la Regione. Tre i livelli di analisi. Nel primo gli utenti possono trovare il giudizio di idoneità alla balneazione. Nel secondo approfondimento si possono osservare le sintesi delle serie storiche per tutti i tratti di costa marina e lacustre dal 2006 mentre nell’ultimo livello sono stati pubblicati i risultati delle analisi chimiche relative alle acque. La situazione Civitavecchiese, come in molti sospettavano, non è di certo rosea. Dodici i punti di campionamento esaminati dai tecnici dell’Arpa. Dal Marangone a Sant’Agostino soltanto 6 tratti di costa sono risultati e dichiarati balneabili. Queste le zone interdette per motivi di inquinamento o perché contigue a zone portuali, militari, foci di corsi d’acqua: Torre Valdaliga, Polo Industriale, Zona Porto, Stabilimento Bagni Pirgo, Foci dei fossi Infernaccio e Scarpatosta, Porto Riva di Traiano. I dati più sconvolgenti riguardano però la quantità di batteri e sostanze organiche presenti a mare. Osservando i parametri relativi alla presenza di coliformi totali, coliformi fecali e streptococchi fecali si può notare come lo scorso 20 aprile nelle acque antistanti la centrale di Torrevaldaliga ci fossero oltre 5000 Ufc di coliformi totali (unità formanti colonie) per 100 millilitri d’acqua: il parametro accettabile previsto dall’attuale normativa (D.p.r. N.470/82 modificato dall’art. 17 del D.lgs N.116/08) è 3/5 unità ogni 100 millilitri. Dall’ultimo campionamento effettuato da Arpa lo scorso 18 maggio la situazione è decisamente migliorata anche se erano presenti 10Ufc/100ml di streptococchi coliformi. L’acqua più sporca e inquinata resta, per il terzo anno consecutivo dalla stagione 2006, quella del Pirgo. Il 20 maggio scorso sono stati rilevati 5 Ufc/100ml di coliformi totali (dato al limite dell’accettabilità) e 21Ufc/100 ml di streptococchi fecali. Un bel problema insomma, anche perchè è vero, al Pirgo c’è il divieto di balneazione: ma non di rado capita di vedere croceristi e anche tanti civitavecchiesi nuotare nelle tranquille acque della laguna del fortino.