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Terremoto alla Nc Civitavecchia. Un termine spesso inflazionato e abusato, ma in questo caso calzante per definire quanto avvenuto all’interno della dirigenza rossoceleste nelle ultime ore.
Il presidente Paolo Urbani ha rassegnato le dimissioni “per incompatibilità lavorative e gestionali” dopo neanche un anno e mezzo dalla sua elezione, avvenuta nel marzo 2022.
Ai più potrebbe sembrare un fulmine a ciel sereno, ma in realtà non è così. Da diverse settimane si rincorrevano continue voci su forti dissidi all'interno della società, soprattutto tra l'allenatore Marco Pagliarini e lo stesso Urbani, che aveva seccamente smentito i rumors sempre più insistenti sulle sue possibili dimissioni. Ovviamente tutto era stato derubricato a gossip di inizio estate e la nostra redazione non ne aveva dato gran conto. Ma, alla fine, le famose voci di corridoio, hanno avuto ragione.
L'ex numero uno della Nc ha annunciato la propria decisione solo ad un organo di stampa locale, che ha giustamente e correttamente parlato della vicenda, mentre, per l'ennesima volta, le altre redazioni sono state letteralmente ignorate e non se ne capisce il perché. Purtroppo non è la prima volta che registriamo un comportamento del genere da parte della società rossoceleste, la quale, negli scorsi mesi, rispondeva alle critiche dei nostri articoli inviando un comunicato ad un altro giornale telematico locale, lo stesso che ha pubblicato anche la nota sulle dimissioni di Urbani. E non è successo una volta sola, ma cinque o sei, per cui era proprio un modo di fare ponderato e consolidato. L’abc del giornalismo prevede, almeno sulla carta, che non vada pubblicato un comunicato di risposta riguardante una notizia che non è stata pubblicata dal proprio giornale. Ma questa è un’altra storia.
Tornando alla Nc, si tratta di un modus operandi sempre più antipatico, anche perché da viale Lazio è calato un silenzio di tomba fin dallo scorso aprile, quando si era capito che la squadra non sarebbe rimasta in A2. Nessuno della dirigenza ha mai commentato il verdetto della discesa in serie B. E nessuno ha mai parlato di cosa poter fare per provare a riportare in alto il nome della Nc. I massimi dirigenti hanno persino disertato le conferenze stampa organizzate dalla società stessa. Paolo Urbani completa un percorso per nulla positivo sotto la sua gestione sportiva e sarà ricordato per le due retrocessioni consecutive, che, purtroppo, vanno oltre rispetto agli sforzi fatti dall’ex numero uno rossoceleste per tenere aperto il PalaGalli, sempre infarcito nei problemi e nell’incertezza.
Ora, la domanda che potrebbe sorgere spontanea è: chi prenderà il posto di Urbani? Quale sarà il futuro della Nc? Ma, onestamente, le domande sono altre. La Nc ha ancora voglia di portare avanti la pratica della pallanuoto? O si sta trascinando verso un'inesorabile scomparsa? E, chiediamo per l'ennesima volta, quali sono i progetti per cercare di far tornare a splendere il nome della Nc e della pallanuoto civitavecchiese?
Tornando al futuro della guida della società rossoceleste, anche qui, sono tante le indiscrezioni che stanno circolando in città. La politica locale, ad un anno dalle prossime elezioni amministrative, potrebbe tornare ad affacciarsi sulla Nc. E ad essere coinvolta ci sarebbe la sponda del centrodestra. Ad essere protagonisti della vicenda ci sarebbero un ex sindaco di Civitavecchia e una nota politica, che negli ultimi mesi è stata molto sulla cresta dell’onda. Ma, per ora, si tratta solo di voci, anche se sembrerebbero essersi ridotti al lumicino gli sbocchi per trovare un nuovo presidente e quindi un nuovo corso che faccia veramente dare il passo di svolta al Civitavecchia.
Ma la Nc riuscirà a tirarsi su da sola? Avrà bisogno di qualche collaborazione, per non parlare di fusioni o, come va di moda dire in questi ultimi anni, consorzi e unità d’intenti?
Se la Nc ci finirà in mezzo non è dato ancora saperlo, ma, da quel che trapela, la Civitavecchia pallanuotistica e natatoria sta veramente pensando all’idea di poter mettere in piedi delle collaborazioni importanti, tra le varie realtà cittadine, con l’obiettivo di ricostruire qualcosa sulle macerie della waterpolo locale.
Non è escluso che già nelle prossime settimane si possa muovere sensibilmente qualcosa. E, anche questa, non è un’idea nuova, in quanto negli ultimi anni si è cercato di mettere in piedi, senza successo, qualcosa del genere. Il 2023 potrebbe essere la volta buona, anche pensando a quanto avvenuto in questi mesi alla Nc?
Per gli appassionati di pallanuoto l’importante è che si faccia qualcosa di positivo e di nuovo, al di là di chi sarà protagonista. Questo sport sta rischiando seriamente di vivere ancora parecchi anni bui se non si passa ad un’inversione di rotta già adesso.
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