Proprio nel momento dove non doveva succedere. La Nc Civitavecchia stecca clamorosamente la “bella” della finale playoff e perde per 13-6 contro il Milano Metanopoli. C’è davvero un gigantesco rammarico, perché il pubblico del PalaGalli, presente in maniera massiccia e davvero bollente, meritava certamente un’altra prestazione da parte della squadra allenata da Aurelio Baffetti. Cosa non ha funzionato? Praticamente nulla, non c’è stata mai nessuna discussione, con la Nc che non è mai entrata in partita. Sin dai primi minuti si nota che c’è differenza tra le due squadre: lo dimostra la chiara analisi che si può fare al cambio di metà vasca, entrambi i tempi disputati fino a quel momento sono terminati sul 4-1 in favore dei milanesi, quindi il tabellone recita un pesantissimo 8-2. Inutile fare una ricostruzione partecipata della partita, se non evidenziare che Ciardi ha vissuto una serata da star, con ben cinque gol segnati, tra cui i quattro che hanno spostato definitivamente il confronto tra inizio terzo tempo e primi vagiti del quarto. A questi si aggiungono le tre segnature di Rosanò, che aveva messo a referto i gol importantissimi del 5-1 e del 6-1. Dall’altra parte doppietta per Minisini e Iorio, reti per Carlucci e Pagliarini.

Difficile capire quali possano essere state le motivazioni che abbiano portato ad una prestazione così in pedice per i civitavecchiesi, ma onestamente è un tentativo quasi stucchevole cercare di dare le colpe a questa o quell’altra situazione. Sicuramente l’approccio non è stato quello ideale, a differenza di quanto avvenuto nelle prime due partite. E sicuramente ci sono state delle componenti riguardo il gioco fisico e sul centro, da una parte Ciardi ha fatto il bello e il cattivo tempo, mentre sul versante opposto Romiti faceva fatica ad avere una palla giocabile. Può aver anche inciso la questione salvezza per le tante partite disputate nel giro di poco tempo? È difficilissimo valutare il reale stato della situazione. Il Civitavecchia non è stato neanche fortunato. Ad inizio terzo tempo ha provato a variare delle situazioni e gli stavano anche riuscendo, ma alcune situazioni sfortunate non hanno permesso che andassero come nelle intenzioni. Ovviamente non si possono trattare di vere e proprie recriminazione, confermando la netta superiorità vista in vasca da parte della Metanopoli, che ha meritato di andare in Serie A2. Sarà importante per il Civitavecchia non disperdere quanto fatto fino a questo momento, con un gruppo ricostruito lo scorso settembre e che ha saputo riportare entusiasmo ad un movimento che lo aveva perso. La meravigliosa cornice di pubblico vista nelle quattro partite casalinghe dei playoff è stata un incanto. Bisognerà fare in modo, nelle prossime settimane, che quanto accaduto in questa serata sia solo un passaggio interlocutorio e non la fine di un percorso. Tirare fuori l’esperienza che forse è mancata in questa sfida e che, invece, ha avuto la Metanopoli per affrontare ancora meglio la prossima stagione e tentare senza discussioni la promozione in Serie A2, che deve essere un obiettivo da raggiungere in un lasso di tempo non ampio per una società che deve mirare ad avere obiettivi più importanti di un campionato di Serie B.

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