L’Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità del trattamento first-in-class di acido bempedoico e dell’associazione a dose fissa di acido bempedoico ed ezetimibe, per il trattamento di pazienti adulti i cui livelli di colesterolo Ldl (C-Ldl) nel sangue restano troppo elevati nonostante l'assunzione di trattamenti come le statine e altre terapie ipolipemizzanti. In Italia l'acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe sono prescrivibili in regime di rimborsabilità tramite una scheda di prescrizione. Lo rende noto Daiichi Sankyo, il Gruppo che ha sviluppato e messo in commercio il nuovo farmaco. Fino all’80% dei pazienti affetti da ipercolesterolemia - è emerso dall'incontro - non riesce a raggiungere i target di colesterolo Lld raccomandati dalle nuove linee guida internazionali, nonostante l'assunzione di terapie ipolipemizzanti, e rimane ad un rischio maggiore di sviluppare eventi come infarto o ictus. Da qui il motto: “The lower the better: più basso è il livello di C-Ldl di una persona, minore è il suo rischio cardiovascolare". Le più recenti linee guida per la gestione delle dislipidemie (ESC/EAS 2019) – riporta una nota - hanno rivisto gli obiettivi C-Ldl indicando un target di <55mg/dL nei pazienti a rischio molto alto e <70mg/dL per i pazienti a rischio alto. Più dell’80% dei pazienti non raggiunge il target di C-Ldl, nonostante l'assunzione di trattamenti, con conseguente aumento del rischio di infarto o ictus, responsabili dell’85% dei decessi causati da malattia cardiovascolare aterosclerotica. Negli studi clinici condotti su oltre 4.000 pazienti a rischio alto e molto alto di eventi cardiovascolari l’acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe hanno costantemente dimostrato riduzioni significative del C-LDL con un buon profilo di tollerabilità. Grazie al suo specifico meccanismo d'azione, l'acido bempedoico non viene attivato nel muscolo scheletrico, riducendo così il potenziale di effetti indesiderati muscolo-correlati come le mialgie.