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CIVITAVECCHIA – Ultimo giorno di campagna elettorale, quello di oggi, poi 24 ore di silenzio elettorale per arrivare alla riapertura delle urne, domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, per il secondo turno di ballottaggio, con i civitavecchiesi chiamati a scegliere il prossimo sindaco, tra Massimiliano Grasso e Marco Piendibene.
LE FESTE DI CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE Oggi entrambi i candidati chiuderanno una campagna elettorale serena e caratterizzata dal rispetto reciproco con due feste. Piendibene – insieme alla sua squadra composta da Unione Civica Piendibene sindaco, Pd, Avs e M5S (per via dell’apparentamento ufficiale) - ha dato appuntamento alle 18.30 all’arena Pincio, Massimiliano Grasso – sostenuto da FdI, Lega, Lista Grasso, La Svolta e Civitavecchia 2030, ai quali si sono aggiunti Forza Italia e Noi moderati - alle 19 a piazza Fratti, al Ghetto.
IL CONFRONTO IN TV Ieri l’ultimo confronto prima del voto, negli studi di CivonlineTv, con i due candidati che hanno avuto modo di focalizzare l’attenzione su alcuni macrotemi e su interventi a breve termine, in caso di vittoria, rispondendo alle domande dei due conduttori Stefano Pettinari e Cristina Gazzellini. Innanzitutto un appello al voto. «Siamo la vera alternativa agli ultimi cinque anni di amministrazione – ha assicurato Marco Piendibene – siamo realmente innovativi. Dall’altra parte troviamo i campioni di preferenze che tornerebbero in consiglio; noi non abbiamo avuto candidati da grandi numeri, il nostro è stato invece un voto di opinione, e su questo puntiamo». «Dritti al futuro è il nostro slogan – ha fatto eco Massimiliano Grasso – la scelta per l’elettore è chiara, tra un’idea di città di che guarda al futuro e allo sviluppo ed un ritorno al passato dettato dall’innaturale alleanza tra Pd e M5S, con un’amministrazione isolata, che non riuscirebbe ad agganciare la filiera istituzionale che ci vedrebbe invece in piena sintonia con Regione e Governo».
I TEMI AFFRONTATI Proprio l’apparentamento tra Pd e M5S è stato al centro del dibattito, con Piendibene che ha chiarito come fosse nelle cose un accordo formale con i grillini, con il discorso avviato già mesi fa, «con progetti – ha spiegato – che si ritrovano su questioni programmatiche. Con l’apparentamento la nostra maggioranza sarebbe a 16 consiglieri, entrando 4 consiglieri del M5S ed Enzo D’Antò: ci siamo rafforzati. Sicuramente il macrotema che ci unisce è il progetto dell’eolico offshore, la vera prospettiva di sviluppo per il territorio, con Civitavecchia che acquisterebbe una visione non più legata esclusivamente all’industrializzazione, ma si aprirebbero nuove opportunità coinvolgendo settori come il turismo, la cultura e la valorizzazione delle nostre ricchezze. Inoltre si potrebbero realizzare qui le pale eoliche da destinare ad altre zone d’Italia, magari pensando di costruire una banchina adatta nell’ambito della nuova darsena Mare Nostrum. In questi anni è mancata una visione di futuro: va programmato e vanno messi a terra investimenti che guardino oltre i cinque anni di mandato».
Un apparentamento che non convince Grasso, con il M5S che condizionerebbe, a suo dire, l’amministrazione a trazione centrosinistra. «Abbiamo preferito un accordo politico per ampliare la maggioranza – ha sottolineato – d’altronde la sede naturale di Forza Italia, così come di Noi Moderati, è il centrodestra, Le macrovoci di sviluppo del programma di Poletti sono in linea con il nostro progetto di sviluppo: bene l’eolico offshore, ma non può essere l’unica soluzione. Le tempistiche non coincidono. Oggi servono soluzioni più immediate: ecco perché occorre puntare sulla logistica, cambiando subito la destinazione urbanistica alle aree del retroporto. C’è poi Enel, che dovrà rimanere un partner di sviluppo, ma sulle rinnovabili. Così come importante sarà lo sviluppo delle comunità energetiche, andando a coprire con pannelli fotovoltaici più zone possibili e provvedendo, con i nostri operai, alla manutenzione, e l’organizzazione di progetti di economia circolare per il dopo carbone. Se a questo uniamo la riqualificazione del mercato, il crocierismo e la valorizzazione delle nostre ricchezze, il quadro è più completo».
Altro punto affrontato dai due candidati quello del decoro urbano, «uno dei pilastri della nostra amministrazione – ha spiegato Grasso – uno dei nostri assessorati sarà dedicato a manutenzioni e piccoli interventi di decoro urbano. Inoltre, nel nostro cronoprogramma è già previsto un intervento straordinario insieme a Csp per l’estate. Puntiamo poi alla revisione della raccolta differenziata con l’introduzione dei cosiddetti cassonetti intelligenti che, insieme alla tariffa puntuale, al ricorso a meno lavoratori interinali, alla chiusura del ciclo di rifiuti in loco e ai benefici che arriverebbero dalle comunità energetiche rinnovabili, permetteranno di abbattere anche tasse e tributi». «C’è una grande discrepanza tra periferie e centro, con quest’ultimo che non brilla comunque per pulizia – ha confermato Piendibene – le periferie sono trascurate ed abbandonate; dobbiamo garantire la giusta attenzione ad ogni angolo di questa città, a partire da Borgata Aurelia, riprendendo quel progetto che questa amministrazione ha lasciato in sospeso. E poi le tasse: dobbiamo agire anche su questo aspetto, riportando il rapporto in parità con il servizio reso. I lavoratori interinali avevano ragione di esistere nella fase iniziale e sperimentale, oggi non più, come va anche risolto il problema del trasporto dell’indifferenziato a Viterbo. Abbiamo le idee chiare».
Spazio infine a qualche punzecchiatura politica. Se Grasso infatti ha puntato il dito contro l’apparentamento Pd-M5S, rispolverando nomi come quello dell’ex sindaco Cozzolino o degli ex assessori Pantanelli e Manuedda, spiegano come «anche io mi fido di Marco – ha detto riprendendo lo slogan elettorale a sostegno dello sfidante – ma non dei suoi alleati; non riuscirebbe a governare con chi è per il no allo sviluppo», Piendibene ha parlato di una ricostruzione fantasiosa, andando ad evidenziare come anche nella coalizione di Grasso «ci sarebbero consiglieri protagonisti di liti, rimpasti e riunioni di maggioranza “vivaci”. Il M5S 2.0 di oggi ha sposato il nostro programma».
Ultime ore quindi per convincere soprattutto chi non si è presentato alle urne al primo turno della bontà dei propri progetti e della visione di Civitavecchia per i prossimi anni. Poi la parola spetterà ai civitavecchiesi.
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