CIVITAVECCHIA – Negli ultimi giorni la tratta FL5 Roma–Civitavecchia ha registrato ritardi ripetuti, cancellazioni improvvise e situazioni di sovraffollamento al limite del sopportabile.

A lanciare l’allarme sono i Giovani democratici di Civitavecchia che tuonano: «Gli utenti sono stati lasciati senza informazioni tempestive, costretti a organizzarsi in autonomia con dispendiosi trasferimenti alternativi e spesso disorientati da cambi binario non comunicati, treni insufficienti, vecchi, sovraffollati, in ritardo o soppressi all'improvviso. Studenti che hanno perso l'ultimo appello della sessione universitaria, lavoratori che hanno dovuto prendere ferie all'ultimo minuto. Dopo giornate in cui si è viaggiato in sovraffollamento, a causa anche di treni sprovvisti delle apposite aree di stiva bagagli, e con assenza di comunicazione decente, emerge forte la sensazione di un servizio che peggiora quotidianamente».

Secondo i GD «ad aggravare la situazione contribuiscono dei lavori infrastrutturali non adeguatamente programmati, che generano disagi ciclici senza render noto agli utenti un calendario dettagliato né bus sostitutivi puntuali. In questo scenario, la Giunta è completamente assente, incapace di farsi portavoce delle esigenze dei cittadini e di sollecitare Trenitalia o Regione per un intervento immediato e strutturale. Chiediamo all'Amministrazione Comunale di Civitavecchia non solo di condannare pubblicamente questa situazione, ma di agire concretamente: convocare un tavolo istituzionale urgente con Regione Lazio, Trenitalia, RFI e Comitato Pendolari, monitorare l’effettiva qualità del servizio, ottenere garanzie su frequenza, capienza e comunicazione, e reclamare risarcimenti o compensazioni per i pendolari danneggiati. I cittadini che ogni mattina si affidano alla FL5 per lavoro, scuola o salute meritano rispetto, non propaganda vuota da parte di sparuti consiglieri regionali. Basta inerzia, servono fatti. Ci sono troppe persone - lavoratori, studenti, famiglie - che oggi subiscono un servizio ferroviario inaccettabile. Se non agire ora, quando? Vogliamo risposte».

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