Forza Italia nella Tuscia “interrompe ogni interlocuzione con Fratelli d’Italia”. Arriva come un bombardamento previsto, ma non annunciato, fino a ieri, il comunicato del coordinamento provinciale di Forza Italia contro il partito dei rotelliani. «Autoritarismo politico, assenza di dialogo, diffamatorie e ingiuriose accuse». Sono solo alcuni degli aggettivi con cui Forza Italia attacca con ogni arma, convenzionale e non, quello che considera ormai un alleato tra virgolette: Fratelli d’Italia. Agli azzurri non sono andati giù due episodi: le dichiarazioni in campagna elettorale del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca contro il presidente della Provincia e coordinatore provinciale azzurro Alessandro Romoli e, sempre contro il numero uno di via Saffi, il carico da quaranta sui concorsi in Provincia. Né, a lenire il clima da resa dei conti finale, è riuscito l’incontro dei primi di luglio tra lo stesso governatore Rocca e il segretario regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone. «Nonostante la questione concorsi sia stata ampiamente chiarita – dicono da Forza Italia - rimane tuttavia l’amarezza per l’indecoroso comportamento tenuto dagli ‘alleati’ di Fratelli d’Italia, che hanno alimentato e cavalcato queste assurde e diffamatorie accuse per colpire pretestuosamente il presidente Romoli e l’intera classe dirigente di Forza Italia». Non ci sono mezzi termini sui presupposti delle idee di Forza Italia né, tantomeno, sulle conseguenze di queste convinzioni: «Fratelli d’Italia nel territorio della Tuscia e del Lazio continua imperterrita ad operare – dicono ancora gli azzurri - in maniera irrispettosa e autoritaria nei confronti delle altre forze politiche di centrodestra mostrando una mancanza di rispetto politico-istituzionale senza precedenti». Più chiaro di così si muore. E, alla luce di queste dichiarazioni, che sono da convivenza di fatto pressoché finita, la lite finale si allarga sui fronti di gestione istituzionali di Provincia e Comune di Viterbo. Nel primo caso «è stato impossibile avviare qualsiasi tipo di collaborazione con Fratelli d’Italia che, ancora una volta, contrariamente a quanto accade con lo stesso partito in altre provincie del Lazio e d'Italia, ha deciso di tenersi fuori in maniera unilaterale e pretestuosa dalla maggioranza», così come nel secondo in cui «riscontriamo le stesse difficoltà di interlocuzione». Se due più due fa quattro, il risultato finale di queste considerazioni all’arsenico degli azzurri é chiaro: chiudere ogni alleanza con FdI e ripetere la sperimentazione politica “a freddo” di accordo programmatico, come in Provincia, con altre forze politiche, Pd in primis. Ma anche i civici della sindaca Frontini, alleati a via Saffi, sono un’opzione. «Non rimane pertanto che interrompere ogni interlocuzione con Fratelli d’Italia – dicono infatti da Forza Italia - avviando una seria e puntuale riflessione sulla politica provinciale e su quella di ogni comune della Provincia di Viterbo. Ribadiamo convintamente che il centrodestra tanto invocato e poco praticato non è un monolite nel quale un partito egemone ha il diritto di spazzare via e calpestare tutti gli altri che, per storia e tradizione culturale, differiscono, e anche di molto, da esso”. Delle due l’una: o Forza Italia si è offesa di brutto e vuole le classiche scuse istituzionali e politiche per riprendere un qualsivoglia discorso di centrodestra unito (che in Provincia è già, ormai, solo un lontano ricordo), o la strategia politica sopraffina è già quella del prossimo futuro possibile per governare senza la destra. D’altronde, nella Prima Repubblica, si vinceva sempre al centro, e dentro Forza Italia i democristiani la fanno ancora da padroni.

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