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ACQUAPENDENTE - Anche nel 2024 la Tari ad Acquapendente non aumenterà, così come già avvenuto nei due anni precedenti. Come noto, i costi per il servizio dei rifiuti devono essere coperti per intero dalla Tari, calcolata sulla base di tariffe approvate ogni anno dal consiglio comunale.
Sia il gestore sia l’amministrazione comunale presentano il Pef (Piano economico finanziario) relativo al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti: il Pef 2024 è calcolato in base ai costi realmente sostenuti nel 2022 per l’esecuzione del servizio, anno caratterizzato da elevati rincari nel settore energetico e, di conseguenza, in tutti i comparti. L’amministrazione comunale ha deciso di sterilizzare l’aumento massimo del 9,6% previsto da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) destinando a tale scopo una parte dei proventi degli accertamenti per infedele o omessa denuncia (90mila euro). «La Tari è una tassa comunale istituita per legge da dieci anni – sottolinea la sindaca di Acquapendente, Alessandra Terrosi – ed è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Le attività di accertamento per omessa o infedele dichiarazione, obbligatorie per legge, hanno avuto l’obiettivo di allargare la base dei contribuenti all’insegna dell’equità».
Il cittadino è tenuto a dichiarare la superficie di ogni immobile di sua proprietà, anche di quelli non utilizzabili e quindi non idonei a produrre rifiuti. «Grazie ai proventi degli accertamenti condotti dal comune – conclude Terrosi – per il terzo anno consecutivo la Tari ad Acquapendente non subirà alcun aumento. Recuperare le somme non versate per gli immobili non dichiarati, che producendo rifiuti generano un costo per la collettività, significa contenere i rialzi delle tariffe che gravano sulle spalle dei cittadini».
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