VETRALLA - « È tornata l’amministrazione Aquilani e, come d’abitudine, aumentano le tasse: la prossima bolletta Tari sarà più cara del 10/12%». Ad affermarlo sono la minoranza e i gruppi di opposizione, che spiegano: «Non sapendo dove prendere altri soldi, ora li chiederanno ai turisti. Da luglio anche a Vetralla si pagherà l’imposta di soggiorno. Che cos’è l’imposta di soggiorno? L’imposta di soggiorno è una tassa comunale che viene applicata ai turisti che soggiornano in strutture ricettive come hotel, bed and breakfast, affittacamere e agriturismi».

«Il gettito derivante da questa imposta - proseguono da minoranza e opposizione - viene utilizzato dai comuni per finanziare servizi turistici come la manutenzione delle infrastrutture. Precisiamo che nella provincia di Viterbo l’imposta viene pagata solo in altri quattro comuni, Viterbo, Montefiascone, Bolsena e Ronciglione. Ricordiamo che negli ultimi tre bilanci, alla voce Turismo questa amministrazione ha stanziato 0 euro». «La domanda che ci poniamo è - si interrogano minoranza e opposizione - : quali sono i servizi che il Comune offre ai turisti? Che infrastrutture deve mantenere? E soprattutto come possiamo accogliere turisti se per prima l’amministrazione non crede nell’indotto del turismo? Noi riteniamo che questa tassa, non gradita dalle strutture ricettive (come nota di Federalberghi che si è espressa a sfavore) e dai turisti, i quali vagano per Vetralla trovando l’ufficio turistico chiuso, i bagni pubblici chiusi, le chiese chiuse, i negozi chiusi, le strade del centro disastrate (e pericolose), parabole ovunque, tubi dell’acqua che escono dalle palazzine, grondaie sfondate, condizionatori ogni dove, eccetera. Per essere più attrattivi turisticamente non serve imporre una tassa (così come non serve accendere nuovi mutui a discapito dei cittadini), anzi. Se vogliamo veramente rendere Vetralla una “Città incantata”, non bastano basse strategie per fare cassa, ma è urgente un piano condiviso per riportarla a poco a poco al posto che merita tra le città d’arte», concludono dalla minoranza e dai gruppi di opposizione.

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