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SANTA MARINELLA - Il Comitato 2 Ottobre chiede al sindaco tempi e modalità sulle opere idrauliche della città, in particolare sul fosso Castelsecco.
«Una settimana fa – dicono in una nota i dirigenti del Comitato - il Comune ha rescisso il contratto con il consorzio “Alta Val di Cecina” per le grandi opere idrauliche su Castelsecco, tramite la determina 182».
«La gara era stata aggiudicata nel giugno del 2022 - sottolinea il Comitato - Dopo un anno il Comune rescinde il contratto con il vincitore del bando integrato, ovvero la progettazione esecutiva e l’esecuzione lavori affidati allo stesso soggetto, saltando la fase del progetto preliminare, senza aver ottenuto neanche il progetto esecutivo.
L’iter dovrà ora iniziare da capo, perché la società vincitrice è l’unica ad aver presentato un’offerta e non c’è un secondo classificato. Per quanto riguarda Ponton del Castrato, dopo aver licenziato i firmatari di un progetto bocciato più volte per non aver apportato le modifiche segnalate da Autorità di bacino e consorzio di bonifica, nell’aprile scorso era stato indetto dal Comune un nuovo bando per l’appalto integrato.
Il 26 aprile sono stati sorteggiati 10 operatori economici, ai quali sono stati richiesti documenti di regolarità societaria e offerta economica, ma a tutt’oggi non è dato sapere se c’è un vincitore di gara. Sulla base di quanto detto, il Comitato 2 Ottobre chiede al Sindaco in qualità di autorità di protezione civile comunale, come ritiene di procedere per le grandi opere idrauliche sui due fossi a più alto rischio idraulico della città? Quali sono i nuovi tempi previsti? Ricordiamo che nel 2016 furono assegnati dalla Regione Lazio sei milioni di euro, in virtù di due progetti preliminari che abbattevano l’alto rischio dei due fossi. Con i finanziamenti ricevuti, fino ad oggi, sono stati invece realizzati interventi annoverabili nella manutenzione ordinaria. Nel frattempo ci avviciniamo al 30 giugno, scadenza della nuova fideiussione che il Comune dovrà versare alle banche per non aver ancora speso i finanziamenti regionali ottenuti”.
“Alla luce dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi – conclude il Comitato 2 ottobre – riteniamo che ogni ritardo nell’attuazione delle grandi opere, aumenti il rischio di un potenziale disastro e che siano indispensabili massima trasparenza, spirito collaborativo ed efficienza della macchina amministrativa”.
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