VITORCHIANO - Sulla sentenza di rigetto dell’appello proposto dai cittadini di località Pallone, nel comparto B4 dove è in corso di realizzazione il Polo dell’infanzia, interviene Maria Grazia Storcè, presidente comitato “Viva il verde a Vitorchiano”. «Per la seconda volta non è stata riconosciuta la legittimità a ricorrere, di nuovo la motivazione che non siamo portatori di interesse, di nuovo contestato il discorso della “vicinitas”. Sinceramente non si capisce in che modo bisogna dar prova di essere residenti nel comparto, se neanche i residenti possiedono il requisito per pretendere il rispetto di minimi qualitativi previsti dal DM 1444/68: i residenti del comparto B4 non possono vedersi garantiti i diritti che stabilisce il DM 1444/68», osserva Storcè. «Sinceramente siamo rimasti molto perplessi, perché ancora una volta non si entra nel merito eppure tante sono le anomalie registrate. E poi il deterrente di risarcire le spese legali pare teso a scoraggiare ulteriori azioni future. L’aspetto più incredibile è, a nostro avviso, che ancora una volta un escamotage non fa entrare in merito alla questione e cioè che il verde pubblico scompare del tutto nel comparto B4 dopo questo intervento, anzi di fatto è già scomparso. E tralasciamo poi altri aspetti discutibili della questione, che sono stati oggetto delle numerose osservazioni presentate dai cittadini, come la collocazione della futura scuola davanti alla cava estrattiva ed accanto ad una strada trafficata (ancora non riusciamo bene a capire come potranno essere mantenute le distanze di sicurezza). Tutto ciò lascia spazio a numerose riflessioni e fra l’altro le spese sostenute dal Comune per difendersi sono ben poca cosa se si pensa a quanto verrà a costare il mantenimento di questa struttura», prosegue la presidente del Comitato. Poi «perplessità anche sull’utilizzo dell’attuale materna, che avrebbe potuto ospitare senza problemi il nido, come da progetto approvato qualche anno fa. In ogni caso - anticipa Storcè - ricorreremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo, da cui siamo già stati contattati quando presentammo la nostra petizione a difesa della salute dei bambini e dell’ambiente. E che case di un comparto che sarà sprovvisto di verde, con carenza di parcheggi, con una scuola davanti a una cava e decentrata acquistino valore sarà da vedersi! Sarebbe stato più opportuno costruire la farmacia che era stata autorizzata e far aprire un supermercato. Auspichiamo senz’altro maggiori controlli sull’utilizzo dei fondi Pnrr che non dimentichiamo ipotecano con progetti spesso inopportuni il futuro dei nostri figli e nipoti. E non ci arrendiamo. E perseveriamo perché la salute e ricerca della verità è ciò che conta», conclude Storcè.

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