Per la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, e la sua maggioranza è il momento peggiore dall’insediamento. Dopo la partenza dell’inchiesta a carico della prima cittadina e del marito, Fabio Cavini, scattata dopo le dichiarazioni registrate di nascosto da Marco Bruzziches durante la cena del 26 settembre 2023 e, poi, portate in Procura, si sono susseguiti tutta una serie di fatti politici e pubblici molto difficili per Palazzo dei Priori. Fratelli d’Italia propose subito una mozione di sfiducia firmata da tutto il centrodestra ma non dal Pd che, in una propria conferenza stampa, giustificò il no per “la sterile propaganda” legata al documento proposto da FdI. Nel tempo sono stati due i consiglieri ad abbandonare la maggioranza: Marco Bruzziches e Letizia Chiatti, uscita già nel febbraio scorso. Quindi la vicenda dello stadio Rocchi, il cui niet per la gestione alla Fc Viterbo di mesi fa non è stata metabolizzata dai tifosi tanto che, domenica, dopo un anno e 5 mesi dalla sua ultima apertura, hanno contestato fortemente allo stadio sia la sindaca Chiara Frontini che l’assessore Emanuele Aronne. In mezzo fatti più o meno gravi come le dichiarazioni dell’assessore Stefano Floris sul Giubileo, secondo l’assessore poco o nulla influente sul turismo a Viterbo; i fischi al via dell’ultimo Trasporto della Macchina di Santa Rosa Dies Natalis alla sindaca Frontini e gli effetti delle stesse dichiarazioni della cena da Bruzziches nei confronti di vari personaggi pubblici. Tra questi il segretario provinciale della Uil Giancarlo Turchetti, solo per citarne uno, che ha portato tutto il sindacato sotto il Comune con tanto di cartelli per protestare. Se la “strana alleanza” in Provincia dei frontiniani con Forza Italia e Pd era servita, forse, a limitare i rischi paralleli di sfiducia al monocolore Viterbo2020 dagli stessi partiti, ora l’evoluzione dei fatti non permette più questa “immunità” di fatto. Enrico Panunzi ha invitato, durante la festa dell’Unità a Pianoscarano, la destra ad unirsi per raccogliere le 17 firme che servono a sfiduciare e mandare a casa la Frontini, mentre attualmente l’opposizione è a quota 14. «La nostra strategia non è mai cambiata dal ballottaggio di due anni fa – dice Laura Allegrini, capogruppo di FdI in Comune di Viterbo -. E’ stata la sindaca a non rispettare i patti del ballottaggio con noi». L’appoggio del centrodestra alla Frontini per il ballottaggio, in cui andarono Frontini e Troncarelli (Pd), avrebbe dovuto dare, sembra, un paio di assessorati al centrodestra, poi inevasi. «Nel merito della vicenda giudiziaria non ci vogliamo entrare – continua Laura Allegrini – ma questa ha avuto evidenti ripercussioni politiche. Sono usciti due consiglieri dalla maggioranza e lo scollamento dell’amministrazione comunale con la cittadinanza è evidente anche se la sindaca dice che va tutto bene, ma non è così. Da tutte queste valutazioni è nata la mozione di sfiducia proposta da Fratelli d’Italia che, a marzo, non ebbe effetto sul Pd che, invece, ora si sveglia e ci dice che noi dobbiamo trovare i consiglieri che mancano a sfiduciare questa maggioranza». Laura Allegrini critica questa apparente incoerenza del Pd e di Panunzi ma rilancia: «Gliela riproponiamo questa mozione di sfiducia – continua Allegrini - e se preferiscono la presentino loro e la voteremo anche noi. Per presentare la mozione servono, come da normativa, i due quinti delle firme dei consiglieri e, poi, la presentazione in consiglio comunale. Ma non ho molta fiducia che il Pd firmi la sfiducia dati i fatti pregressi. In maggioranza ci sono esponenti di centrosinistra come l’assessore Elena Angiani e il consigliere Paolo Moricoli. Quello che è più importante è che in città c’è un grande malcontento e serve una presa di posizione forte».

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