TARQUINIA - «Noi siamo la vera alternativa e la novità di queste elezioni». Roberto Fanucci, candidato presidente all’Università Agraria di Tarquinia, in contrapposizione a Giovanni Marchetti e ad Alberto Riglietti, illustra la sua squadra.

«Una lista apartitica (Tarquinia terranostra)per dare voce ai cittadini e al mondo agricolo in particolare. - spiega Fanucci - Noi ci siamo, non abbiamo paura della sfida e abbiamo deciso di impegnarci per l’Università Agraria, e prima di ogni altra cosa diciamo no alla dismissione dell’ente che fa parte della storia della nostra collettività». «Contro di noi l’amministrazione uscente e il suo fallimento - scandisce Fanucci - divisa e pronta alla resa dei conti fratricida: da un lato Fratelli d’Italia che ha messo in crisi l’amministrazione per una manciata di assessorati in più, partito con il suo simbolo e il sostegno dell’amministrazione comunale, la stessa che vorrebbe sopprimere l’Ente, dall’altra gli ex amministratori della medesima coalizione, quelli che dovevano farsi da parte e che invece sono rimasti ancorati al loro posto. Sono gli stessi attori che non hanno approvato il bilancio dell’ente costringendo il loro presidente alle dimissioni e oggi si ripropongono ai cittadini divisi e litigiosi».

«Poi ci siamo noi - sottolinea Fanucci - e il nostro progetto per l’Università Agraria. Diciamo basta a questa logica, dove l’interesse dei partiti è prevalente rispetto a quello dell’ente. Le nostre priorità sono altre, la riforma dello Statuto e il risanamento economico dell’Università Agraria. Nei primi cento giorni analizzeremo la condizione finanziaria dell’ente, con numeri certificati e veritieri, indispensabile approvare un bilancio realistico e programmare il futuro. In questi giorni c’è chi ha parlato di risanamento avvenuto e chi di rischio default, i cittadini meritano di sapere la verità e in caso di vittoria la diremo in una pubblica assemblea: basta con il balletto delle cifre. Non avremo tempo per selfie e sfilate, per litigare sulle poltrone o per fare promesse irrealizzabili, nemmeno per trasformare l’ente in un Comune bis, ma garantiremo il nostro impegno giorno dopo giorno. Non mi reputo un esperto, ma sono da 40 anni al servizio del mondo agricolo per la salvaguardia del territorio. Da tempo, inoltre, gestisco con i miei figli attività commerciali e conosco le difficoltà del settore imprenditoriale. Per questo mi sento di poter dare un contributo al rilancio dell’Università Agraria, senza condizionamenti e senza tessere in tasca, con la libertà di chi crede in quello che fa».

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