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LADISPOLI - Inizia l'estate, iniziano le "feste" al mare, in centro, nelle attività di ristorazione e cominciano anche i problemi legati alla quiete pubblica durante le ore notturne. A sollevare il problema è il movimento Ladispoli Attiva che punta il dito contro l'assenza di controlli e sulla decisione dell'amministrazione di «allungare i tempi di diffusione sonora dall'1 alle 2 nel fine settimana e alle 3 fuori dal centro urbano. Alla faccia dei cittadini che non dormono». Per il movimento politico il problema però non è solo l'orario, ma anche i decibel «fuori i limiti di legge». «Nell'ordinanza - si legge nella nota - c'è scritto che è competenza della polizia municipale far rispettare tali limiti. Ma se un cittadino chiama la polizia municipale, i vigili rispondono che non possono fare nulla. Ed invece i vigili potrebbero fare molto di più. È vero che la rilevazione dei decibel è compito dell’Arpa, ma in accordo con questa agenzia regionale, i vigili potrebbero comunque intervenire, se solo si dotassero di un misuratore dei decibel come hanno fatto alcuni comuni italiani». Riflettori puntati anche sulla sentenza della Cassazione a camere riunite che «ha condannato il comune di Brescia a risarcire una famiglia, ritenendo l'ente responsabile diretto per non aver tutelato la salute e il risposo delle persone». Da qui l'appello all'amministrazione di intervenire «al più presto». «Un primo passo potrebbe essere proprio quello di dotare la polizia municipale di misuratori di decibel». E proprio sull'argomento da Ladispoli Attiva annunciano un'interrogazione al prossimo consiglio comunale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA