VETRALLA - «Il modus operandi della sinistra è ormai risaputo e gli esponenti vetrallesi non perdono occasione per fare demagogia. Ci riferiamo al documento che gli esponenti del Pd locale, insieme agli altri personaggi di sinistra della minoranza, hanno presentato nell’ultimo consiglio comunale, in cui si chiedeva di impegnare l’amministrazione comunale ad intervenire verso il governo contro i tagli alla sanità che, a loro dire, saranno fatti nella prossima Finanziaria». Roberto Tomassini (FdI) risponde per le rime alle polemiche sollevate nei giorni scorsi dall’opposizione.

«Assodato il fatto che gli esponenti locali del Pd saranno stati molto impegnati nel fare un bel copia incolla degli ordini provenienti dai loro organi centrali - afferma Tomassini - vogliamo respingere con forza lo squallido tentativo di mettere in difficoltà la maggioranza, portando all’ordine del giorno un argomento di assoluta valenza politica nazionale, su cui l’amministrazione comunale non ha nessuna possibilità di intervenire. Accettiamo, però, il confronto sul tema e ci risulta alquanto fuori luogo accusare questo governo di tagliare la sanità, quando vogliamo ricordare che nell’ultimo anno sono stati investiti in più sulla sanità 12 miliardi rispetto al 2022, mentre nei governi, Monti, Letta, Gentiloni, e Renzi, sono stati tagliati 37 miliardi di euro alla sanità. Questa è la verità», spiega il rappresentante di Fratelli d’Italia.

«Per informazione, almeno così la finiranno di raccontare fandonie, lo scorso 27 settembre il governo Meloni ha approvato la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), con le nuove previsioni economiche e di finanza pubblica per i prossimi anni. Il documento mostra quale sarà l’andamento della spesa sanitaria in Italia tra il 2023 e il 2026».

Ebbene «il governo ha stimato che quest’anno le risorse per la sanità si aggireranno intorno ai 134,7 miliardi di euro, contro i 131,1 miliardi del 2022. Queste risorse scenderanno però a circa 133 miliardi di euro nel 2024. Nel 2025 ci sarà poi una risalita a 136,7 miliardi e nel 2026 fino a quasi 139 miliardi. Ma la cosa più importante è come questo soldi vengono spesi, la qualità degli investimenti. Questi sono i numeri reali - sostiene Tomassini - bene ha fatto l’assessore Zelli e la maggioranza tutta a respingere il maldestro tentativo della minoranza di strumentalizzare un argomento così importante, speculando sulla pelle dei cittadini. Quei cittadini a cui la sinistra al governo ha tagliato i fondi della sanità per anni, dal governo centrale alla regione, dove hanno amministrato per oltre 10 anni. Dopo aver dimezzato i posti letto in Italia, si accorgono solo oggi che la sanità è al collasso però adesso hanno tutte le soluzioni in tasca, che ovviamente si sono guardati bene dal mettere in pratica quando potevano».

«Ma questi signori si sono già dimenticati dei disastri nella sanità combinati dalla Regione Lazio targata Zingaretti? Evidentemente sì», conclude nella nota Tomassini.

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