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LADISPOLI - «Le affermazioni del sindaco da un lato mi fanno sorridere, dall'altro arrabbiare». Ancora riflettori puntati sul cine-teatro Massimo Freccia. La struttura è ancora lì che attende di essere finalmente aperta agli amanti del grande schermo e dei teatri. Ad annunciare spiragli su un possibile taglio del nastro era stato il sindaco ladispolano Alessandro Grando: «Sono stati acquistati i materiali audiovisivi e le poltrone per arredare la sala» con la commissione di pubblico spettacolo che dunque non dovrebbe tardare ad arrivare. Una storia lunga sette anni e che da cinque vede la struttura affidata ad un privato «che pagava un affitto di 500 euro al mese» e che «si sarebbe dovuto occupare - spiega il consigliere di Ladispoli Attiva, Fabio Paparella - di lavori per 180mila euro. Dopo un anno e mezzo ha presentato una richiesta dicendo che dovevano essere effettuati lavori per altri 180mila euro». Ma di riscontri "concreti" (su questa nuova cifra), sostiene il consigliere di Ladispoli Attiva che ha effettuato delle verifiche tra i documenti in possesso presso gli uffici comunali, non ci sarebbe traccia con la «Giunta che ha stralciato il canone di affitto e prolungato la concessione da 15 a 20 anni. Sono ormai trascorsi cinque anni dall'affidamento della struttura e oggi è ancora in quelle condizioni» con il privato che peraltro negli anni scorsi «ha ottenuto un contributo dal ministero di 915mila euro». «E oggi dopo mesi - incalza ancora Paparella - il sindaco ci viene a dire che stanno comprando le poltrone che peraltro c'erano già, donate dall'ex cinema Lucciola. Le tegole sono ferme lì da anni ormai. Credo che anche i cittadini siano stanchi di essere presi in giro. La Regione ha speso dei soldi per quella struttura. Anche il Comune lo ha fatto, pagando di tasca propria, per comprare quell'area. Credo sia il caso - conclude il consigliere comunale - di prevedere una serie di atti per porre il privato davanti alle sue responsabilità».
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